Parliamo di zampogne abruzzesi


Chieti – Scrive Luciano Pellegrini: “L’Associazione culturale Zampogne d’Abruzzo ha origine a Chieti nel 2010 e il Direttore Artistico è Antonello Di Matteo. Antonello Di Matteo è nato a Popoli il 17 gennaio 1986, ma vive a Chieti sin da bambino. Conseguita la maturità scientifica si è diplomato in clarinetto al conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara frequentando contemporaneamente anche i corsi di pianoforte e composizione. All’età di 14 anni ha scoperto la zampogna che ha iniziato a suonare da autodidatta. In seguito, grazie al maestro Roberto Torto e Sante Centurione, ha migliorato la tecnica dello strumento ed ha proseguito con lo studio di altri strumenti, come la ciaramella, la fisarmonica e l’organetto.
Pur se molto giovane, è considerato il punto di riferimento della zampogna in Abruzzo.
Vanta numerosi concerti sia in Italia che all’estero (Svizzera, Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Norvegia, Grecia, USA, Iraq Libia) e varie collaborazioni con artisti come Francesco De Gregori, Simone Cristicchi, Ambrogio Sparagna. Collabora stabilmente con l’OPI (Orchestra Popolare Italiana del Parco della Musica di Roma), con l’insieme di musica antica (Fairy Consort), classica (orchestra d’archi Serafino Aquilano e Filarmonica Sulmonese), corale (coro polifonico S.Stefano in Rivo Maris e coro di voci bianche Piccoli polifonici Sulmonesi).
E’ Docente di Zampogna e Ciaramella presso l’Istituto Scuola Civica Musicale di San Giovanni Teatino- Ch, ed è colonna portante dell’ensemble di musica etnica abruzzese DisCanto.
L’associazione Zampogne d’Abruzzo ha l’obiettivo di riscoprire e dare nuova vita a questo strumento, dal punto di vista non solo musicale, ma anche culturale, recuperando la sua conoscenza, che col tempo in Abruzzo, a differenza di altre regioni, era trascurata e divulgare il suo patrimonio di suoni e tradizioni ad esso strettamente legato.
L’Associazione ha più di 50 iscritti di cui i professionisti sono più della metà.
La sede dell’Associazione è a Chieti e le prove si fanno ogni giovedì sera nel teatro parrocchiale della chiesa di San Pio X a Chieti Scalo, dove c’è spazio e si studia il repertorio dei brani per i concerti, ma si approfitta anche per socializzare..,a volte con un buon bicchiere di vino.
Il Complesso Bandistico di zampogne e ciaramelle “Carlo Michitti”, ha iniziato la sua attività lo stesso anno dell’avvio dell’Associazione Culturale Zampogne d’Abruzzo. L’idea è stata di Antonello Di Matteo ed è composto da una trentina di zampognari, tutti rigorosamente abruzzesi e provenienti dalle quattro province della Regione. Questa “banda”è l’unica realtà non solo in Abruzzo, ma anche nei dintorni.
Quattro zampognari del Complesso Bandistico, hanno formato la Zampognòrchestra che è una “orchestra” che suona musiche che spaziano da Beethoven ai Rolling Stones. La Zampognòrchestra nasce, infatti, dalla voglia di sfruttare al massimo le sonorità della zampogna, uno strumento spesso considerato limitato dal punto di vista melodico e armonico, che il quartetto, tutti professionisti, ha dimostrato invece che è straordinariamente malleabile e senza eguali. Il quartetto esegue brani originali e arrangiamenti musicali di generi diversi, per dar vita a concerti dall’alto impatto sonoro.
La più grande risorsa dell’Associazione, è la presenza dei giovanissimi:, cinque ragazzi di età compresa tra i 9 e i 14 anni, tutti innamorati della zampogna ed entusiasti di imparare a suonarla. Questi ragazzi sono iscritti all’Associazione e prendono parte a tutte le sue attività. A San Giovanni Teatino CH, funziona la Scuola Civica musicale diretta da Antonello Di Matteo per lo studio della zampogna e ciaramella, dove sono iscritti molti giovani appassionati di questo strumento.
E’ l’unica scuola in Abruzzo dove a questi strumenti è dedicato un corso di studi a tutti gli effetti.

Alcuni soci dell’Associazione Culturale Zampogne d’Abruzzo ha elaborato Il progetto della zampogna elettronica, attuale ed in continua evoluzione, che è nato da un’idea dello zampognaro Luca Balassone, che lo ha poi sviluppato insieme ad Antonello Di Matteo e l’Ingegnere Francesco Capuzzi. L’idea, sin dall’inizio, è stata quella di non creare uno strumento che sostituiva la zampogna vera e propria, ma quella di arrivare ad ottenere uno strumento che si assomigliava con il suono, il più possibile ad essa. Durante la sperimentazione sono stati utilizzati, campionandoli, i suoni originali della zampogna di Antonello Di Matteo che ha sviluppato un sistema, in base al quale lo strumento, per suonare, non ha bisogno di nessun collegamento a una qualsiasi periferica (tipo computer o amplificatore), ma funziona con una semplice pila a stilo! Il risultato è stato davvero soddisfacente, uno strumento che suona come una vera e propria zampogna ed è un utile supporto per lo studio e … perché no, anche per la sperimentazione delle sonorità della zampogna, in generi musicali contemporanei. L’unico difetto che ha è che…non è una zampogna!

Ho chiesto ad Antonello Di Matteo quale brano musicale ama suonare. Sono due, mi ha risposto, la Novena di Natale il popolare motivo natalizio e Satisfaction dei Rolling Stones, adattato ed arrangiato in stile moderno, alla zampogna e ciaramella, da Giuseppe Moffa per la Zampognorchestra.

Questo brano mi ha stimolato ad una riflessione. Satisfaction è stato pubblicato il 6 giugno 1965, era un inno dell’insoddisfazione giovanile che si dichiarava apertamente contro il consumismo. Era un attacco allo “status quo”, dell’immobilismo politico e sociale verso l’acquisto sfrenato di beni materiali.
Alla distanza di mezzo secolo, cinquant’anni, dieci lustri, la situazione si è capovolta.
Si acquistano con difficoltà i beni di prima necessità e c’è la rinuncia forzata all’acquisto dei prodotti secondari e superflui. C’è la disoccupazione, specialmente giovanile e chissà se un “inno a favore del consumismo” possa risolvere, senza la burocrazia, questa realtà negativa della disoccupazione e dare coraggio ai giovani.

Concludendo, la zampogna oggi non è più uno strumento del folklore collegato al Natale, ma si può ascoltarla tutto l’anno, perché inserita in quasi tutti i generi musicali.


20 Maggio 2014

Categoria : Storia & Cultura
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