“…ma la ricostruzione è un’altra cosa”
L’Aquila – “Il comprensorio aquilano viveva già da tempo una crisi congiunturale, aggravata dal sisma del 6 aprile scorso, che rende necessaria l’applicazione di misure a sostegno della famiglia e dell’occupazione. Molto è stato fatto per dare un tetto agli aquilani, ma la ricostruzione della città e delle abitazioni che gli aquilani avevano prima del sisma è altra cosa. Necessita di somme ingenti da investire sul territorio. Sono stati già stanziati 4 miliardi di euro, ma il Governo dovrà mettere in campo somme molto più grandi per far fronte all’emergenza-terremoto”. Lo ha detto il segretario regionale della Cisl, Gianfranco Giorgi, nel corso dell’iniziativa organizzata all’Aquila, e in concomitanza su tutto il territorio nazionale, sul tema del fisco e della detassazione. Presenti alla riunione i segretari e i rappresentanti di categoria della Cisl dell’Aquila, Avezzano e Sulmona.
“Quello odierno”, ha detto Giorgi, “è un momento di importante riflessione per il rilancio dell’economia e l’introduzione di nuove misure a favore dell’imprenditoria. Proposte che hanno come obiettivo principale il sostegno alle famiglie e alle aziende. Dando maggiore potere di acquisto alle famiglie viene incentivato anche il mercato economico, mentre sul fronte delle agevolazioni alle imprese l’applicazione dei benefici fiscali e la detassazione si traducono in un potenziamento dell’occupazione e del tessuto imprenditoriale”.
Le proposte avanzate dalla Cisl al Governo si articolano su sette direttrici: riduzione del carico fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati, sostegno alla famiglia con il nuovo assegno familiare, incentivare il secondo livello contrattuale con la detassazione, lotta all’evasione fiscale, fisco premiale per le imprese che investono e non riducono l’occupazione, tassazione di rendite e patrimoni e federalismo fiscale.
“A queste misure si devono aggiungere incentivi specifici per il territorio aquilano”, ha sottolineato Giorgi, “con la proroga dei benefici fiscali e, soprattutto, la restituzione graduale del 40 per cento dell’Irpef, così come avvenuto per Marche e Umbria. Non dimentichiamo il lavoro: il sisma oltre a distruggere le abitazioni ha cancellato con un solo colpo migliaia di posti di lavoro, in particolare nel commercio e nell’artigianato, con tantissime aziende che hanno chiuso i battenti. Nel solo centro storico dell’Aquila sono andate perse 1500 attività per complessivi 5mila posti di lavoro. Tutto questo impone una presa di coscienza forte e una profonda sinergia tra enti locali, associazioni di categoria e sindacati per rimettere in moto l’economia”.
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