Candidati, prendete nota
Due avvenimenti in Abruzzo di cui i candidati alle elezioni farebbero bene a occuparsi. Uno riguarda una bambina che soffre di una rara malattia, alla quale la sanità non fornisce i farmaci necessari. L’altro racconta di una donna di Teramo prigioniera del suo appartamento, dal quale, come dializzata, non può spostarsi perché nel palazzo manca un ascensore. Case Ater, mica private. Sono fatti che emergono alla luce solo grazie alla stampa, che in certi casi è meritevole di elogio. Sono anche fatti di cui le autorità farebbero volentieri a meno di occuparsi, perché denunciano quella invivibilità tutta italiana, per fortuna sporadica, di cui tutti dobbiamo vergognarci.
Specie in periodo elettorale, i politici e i politicanti (questi ultimi più numerosi) si sbracciano ad annunciare e promettere. scorrazzano per il territorio, incontrano persone, aggrumano quelli che ritengono futuri consensi nelle urne. Sono prodighi di sorrisi, fingono attenzioni, stringono mani che non stringeranno mai più. Fanno, insomma, propaganda elettorale per cucinarsi il boccone di potere che contano di inghiottire dopo il voto. Ma i casi umani e sociali più toccanti, indegni di un paese civile, non stanno tra le loro attenzioni. Bruciano troppo.
Nessuno è andato, e andrà , ad aiutare la donna prigioniera di idiozie burocratiche. Nessuno giurerà che mai più una bambina malata dovrà elemosinare farmaci. No, la politica all’ombra delle urne sceglie i sorrisi, la retorica di discorsi vacui. Non sa, o finge di non sapere, che certi problemi non dovrebbero verificarsi. Sono inaccettabili e ingiustificabili. Non è populismo, dire queste cose. Candidati, prendete appunti, se sapete scrivere, oltre che parlare, parlare, parlare.
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