Arrestato promotore finanziario Floridi
Pescara – Dopo diversi mesi di indagini molto riservate, la polizia tributaria della Guardia di finanza ha arrestato Lorenzo Floridi, pescarese, ex promotore finanziario della Banca Mediolanum. L’arresto in carcere, eseguito questa mattina, e’ stato disposto dal gip del tribunale di Pescara Maria Michela Di Fine su richiesta del sostituto procuratore Anna Rita Mantini. I particolari sono stati resi noti, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa, dal comandante provinciale della Guardia di finanza, Maurizio Favia. Le indagini sono partite a seguito di un esposto del febbraio 2008 dei responsabili dell’area legale e contenzioso della banca. Il giro di denaro messo in piedi, secondo la GdF, dai traffici del Floridi, è di almeno 10,5 milioni di euro. Più di cento i truffati, ma forse ne salteranno fuori altri. L’uomo era a suo tempo legato da un contratto di agenzia con la Mediolanum, che lo aveva poi allontanato.
Secondo la Finanza, sarebbe emersa una serie di abusi e frodi messi in atto da Lorenzo Florindi a danno dei clienti della Mediolanum, che lamentavano perdite economiche a fronte degli investimenti fittizi. Il metodo dell’uomo per carpire la buona fede dei risparmiatori prevedeva l’investimento dei capitali mediante il versamento di denaro contante vale a dire titoli di credito intestati a beneficiari diversi della Mediolanum, previa la promessa di una gestione piu’ rapida e proficua delle risorse investite. Per gli investigatori Floridi coinvolgeva non solo alcuni suoi collaboratori ma anche familiari che risultavano non solo beneficiari dei titoli consegnati dagli inganni investitori ma anche emittenti dei titoli che l’ex promotore offriva in garanzia alla clientela. Era poi prevista la sottoscrizione di moduli su carta ufficiale che riportava il logo “Mediolanum”, che Floridi ometteva di trasmettere all’Istituto centrale e che dunque rimaneva all’oscuro di tutto. Florindi inoltre utilizzava anche un ufficio con l’insegna della Mediolanum. Le vittime erano indotte ad attribuire credito ai resoconti proposti da Floridi, perdendo il controllo delle effettive movimentazioni relative al rapporto di finanziamento. I proventi venivano gestiti direttamente dall’ex promotore senza alcun filtro da parte della Banca, che poi li distraeva a favore di terzi. Se qualche risparmiatore insisteva nelle richieste allora rimborsava parzialmente le somme acquisite illecitamente, utilizzando gli importi versati da altri. Stando alle indagini Floridi ha anche simulato la vendita di due immobili, del valore complessivo di un milione e 400mila euro, per evitare il sequestro dei beni a garanzia delle richieste di risarcimento avanzate dalle parti offese. Secondo il rapporto della GdF, Floridi deve rispondere di truffa, frode informatica, appropriazione indebita, rottura dei sigilli, abusivismo finanziario.
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