UIL, 5 proposte per Abruzzo e Mezzogiorno
Pescara – Diffusa una nota congiunta della Uil Abruzzo e della Uil Nazionale con 5 proposte per il Mezzogiorno e l’Abruzzo, con l’obiettivo di influire sulle decisioni del Governo in vista della redazione del Piano per il Sud, spingendolo ad andare oltre la sola misura della Banca del Sud.
“L’altro destinatario principale delle nostre proposte è la Regione, – dice Roberto Campo della UIL – che faremo di tutto per dissuadere da eventuali tentazioni di utilizzo del FAS per ripianare i conti della Sanità , ma cercheremo di orientare all’impiego delle risorse su obiettivi più selezionati, con particolare riferimento all’occupazione stabile e alle infrastrutture materiali ed immateriali. Queste proposte vanno lette insieme a quelle che avanziamo da tempo affinché il Governo definisca quantità e tempi del Master Plan, che contiene i progetti più importanti per quanto riguarda le Attività Produttive e l’Innovazione, e l’operatività dell’accordo Regione-Governo sulle Infrastrutture.
Infine, ricordiamo quanto da noi già detto in diverse occasioni sulla necessità che il 2010 sia l’anno in cui si affrontano i problemi strutturali dell’Abruzzo, a cominciare dalla Sanità , non solo le emergenze. Nei prossimi giorni torneremo ancora sui primi dati dell’andamento della programmazione 2007-2013, cui accenniamo nel testo odierno, e su quelli consuntivi del ciclo 2000-2006, che devono insegnarci qualcosa per non ripetere sempre gli stessi errori”.
Riportiamo integralmente le cinque proposte.
-Prima proposta: FAS per l’occupazione (credito d’imposta occupazione)
No all’utilizzo del FAS per ripianare i conti della Sanità , piuttosto usiamolo per aiutare l’occupazione, che è in grave crisi. Sì alla realizzazione di un credito d’imposta occupazione, concentrandovi il 20% degli 811 milioni di FAS regionale.
Bisogna prendere atto che la programmazione unitaria è saltata. Il FAS è ormai un fondo in cui la spesa strategica è relativamente poca, in quanto supplisce alle molte carenze della spesa ordinaria. La Uil propone di tirare una linea del Piave oltre cui non consentire l’uso improprio del FAS, a partire dal nostro rifiuto di impiegarlo per pareggiare l’extra-deficit sanitario: un ulteriore incentivo alla pigrizia sul fronte della riforma della sanità regionale. Nei primi 6 mesi dell’anno, dati Istat, l’Abruzzo ha perso 34 mila posti di lavoro dipendente (-9%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ed ha raggiunto un tasso di disoccupazione pari all’8% (al di sopra del tasso nazionale). Proponiamo di costruire in Abruzzo una dote di 209 milioni di euro da spendere nei prossimi 5 anni, concentrando il 20% del FAS regionale ed una quota del FAS centrale, individuata in base alla chiave di riparto relativa all’Abruzzo, per un credito di imposta da destinare alle imprese che operano nella regione, attraverso la deduzione dalla base imponibile dell’IRAP dei costi relativi ad ogni nuova assunzione o trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
-Seconda proposta: contratto straordinario di accesso al lavoro stabile
L’occupazione che vogliamo favorire è la buona occupazione, con contratti stabili, non precari. Per raggiungere questo obiettivo, proponiamo un contratto straordinario di accesso al lavoro con raggiungimento dei minimi contrattuali entro 5 anni per assunzioni che siano nuove e a tempo indeterminato, utilizzando al meglio la deroga temporanea ai contratti collettivi nazionali.
-Terza proposta: Agenzia per il Mezzogiorno contro la spesa a pioggia
Anche rispetto alla programmazione 2007-2013, già si evidenziano ritardi nel Mezzogiorno, che ha impegnato solo il 4,7% sul totale dei Fondi Europei (l’Abruzzo è al 6,99%), a fronte di una media nazionale del 6,6% con, però, un Centro-Nord al 13,6%. Il dato peggiore è quello dei pagamenti effettuati, con il Mezzogiorno all’1,1% (l’Abruzzo allo 0,15!), a fronte di un dato medio nazionale dell’1,7%, con il Centro-Nord al 3,9%. Nel ciclo 2000-2006, i ritardi sono stati parzialmente recuperati a danno della qualità della spesa finanziando, in extremis, un gran numero di progetti di piccola portata con nessuna valenza strategica. Per evitare il ripetersi di questa esperienza negativa, proponiamo che Governo e Regioni promuovano un’Agenzia Nazionale per il Mezzogiorno agile e snella, con il compito di selezionare i programmi di investimento verso progetti di qualità , superando le lentezze ed i ritardi nell’impiego delle risorse.
-Quarta proposta: infrastrutture materiali e immateriali
Proponiamo che si concentrino risorse su alcune grandi opere infrastrutturali per il Mezzogiorno di valenza interregionale e su 3 grandi opere per regione. Proponiamo inoltre la riprogrammazione dei programmi operativi dei Fondi Strutturali Europei da indirizzare alle infrastrutture immateriali per rafforzare i servizi alla persona ed all’impresa, concentrando almeno il 30% delle risorse disponibili, che in Abruzzo ammontano a 200 Milioni di euro, al potenziamento degli asili nido, del sistema dell’istruzione, dell’assistenza domiciliare integrata, del ciclo dei rifiuti, del sistema idrico integrato.
-Quinta proposta: sveltimento della Pubblica Amministrazione
L’obiettivo strategico è cambiare la mentalità degli amministratori pubblici, ma intanto si può forzare un miglioramento delle prestazioni della macchina burocratica con misure come una moratoria di 3 anni ai vincoli del Patto di Stabilità , per quelle Amministrazioni Locali che garantiscano il pagamento dei debiti entro 90 giorni e/o destinino risorse in opere pubbliche già progettate e per le quali la fine dei lavori avvenga in 3 anni.
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