Adriatico selvaggio? No, amaro: pescatori e armatori infuriati, il 16 manifestazione
Pescara – PESCATORI E ARMATORI MINACCIANO BLOCCHI STRADALI IL 16 MAGGIO – (Foto: immagini delle tante proteste per il dragaggio) – (di G.Col.) – L’Adriatico sarà anche dannunzianamente selvaggio, ma soprattutto, al momento, è amaro per i pescatori e gli armatori di Pescara. Il dragaggio del porto canale ha la storia che ha: assurda, ricolma di ritardi, bugie, omissioni e costato alla fine un mucchio di milioni di euro, senza una vera soluzione. Infatti, nei giorni scorsi è stato necessario rimettersi all’opera. I fondali sono troppo alti, occorrono 5,5 metri e non ci sono. Ma c’è di peggio, in questa storia che dovrebbe indurre alla vergogna tutti i politici pescaresi (compresi i candidati alle elezioni oggi in fermento): i marinai non sono stati pagati. Aspettano i soldi della cassa integrazione e dei risarcimento danni da fermo biologico e fermo forzato del porto da più di un anno.
Dove siano finiti, o sperabilmente solo bloccati, non lo dice nessuno. In quale girone della burocrazia si sono arenate scartoffie e pratiche, i marinai e gli armatori lo ignorano. E sono tornati ad alzare la voce oggi.
O soldi e certezze subito, o una manifestazione clamorosa il 16 maggio, con blocco dell’asse attrezzato. E Pescara sa bene cosa significa per la città , che piomba nel marasma del traffico quando l’arteria viene interrotta. E il piano portuale? I politici non sanno come uscirne e dopo una serie pietosa di scontri politici, ecco l’annuncio del sindaco Mascia: consiglio comunale straordinario il 20 maggio. Cinque giorni prima delle elezioni… C’è da temere quanto meno ore di tensione altissima, non solo in Comune. I marinai il piano portuale lo vogliono, lo vedono come necessario. Ma non consentiranno a nessuno di vararlo senza la loro partecipazione diretta e considerata. Niente affari e affaroni per nessuno, ma un piano portuale per Pescara.
Ci si chiede: cos’hanno fatto, cos’hanno aspettato fino ad oggi? Perché non lo hanno progettato quando c’era tempo e tutti potevano dire la loro? Chi sa come rispondono i candidati sindaci a una domanda del genere.
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