Protesta agricola: l’Abruzzo è capofila – I trattori puntano sulla stazione Termini
L’Aquila – Dino Rossi del Cospa e i suoi fedelissimi delle “truppe trattorate” che hanno marciato su Roma, alla fine, un risultato potrebbero averlo ottenuto. Il 4 dicembre potrebbe essere emanato un provvedimento del Governo a favore del mondo degli agricoltori e degli allevatori. Se sarà buono, discreto o inutile dovranno giudicarlo gli interessati, che per ora hanno spento i motori dei trattori e aspettano. Sono pronti però a scendere di nuovo in piazza, e stavolta in modo più deciso e anche più coinvolgente: i trattori potrebbero essere schierati, la prossima volta, di fronte alla stazione Termini a Roma, dove verranno venduti prodotti della terra al prezzo giusto: in queto modo i cittadini sapranno quanto viene pagato il lavoro dei contadini, e quanto guadagnano i maghi occulti della filiera che gonfia i prezzi fino al mercato.
“Siamo pentiti – ci ha detto Rossi – di non aver eletto un parlamentare contadino, uno di noi: i politici oggi fanno solo affari, non pensano ai diritti di chi lavora”. Particolare il problema dei marsicani, che rifiutano l’idea che i loro prodotti finiscano in una centrale energetica: non è escluso che portino la loro protesta direttamente a L’Aquila, per inveire contro la Regione e la Provincia.
Il 3 dicembre dovrebbero, infine, tenersi consigli comunali e provinciali aperti di fronte a Montecitorio: agli amministratori sarà chiesto di esserci tutti e di rafforzare le manifestazioni di allevatori e agricolotori. In questa pittoresca vicenda, i mezzi corazzati restano loro, i possenti trattori che sono rimasti attestati alle porte della capitale, pronti a dilagare nel traffico caotico fino ai santuari del potere politico. Capofila abruzzese riconosciuto e applaudito, Dino Rossi, di Ofena, da sempre con il suo Cospa promotore e organizzatore di proteste e manifestazioni. Un uomo intelligente al quale tutti riconoscono straordinarie capacità e qualcuno anche tutti i requisiti per fare almeno l’assessore all’agricoltura… A Rossi, letti i servizi giornalistici sul nostro sito e altrove, hanno telefonato da mezza Italia oltre che da tutto l’Abruzzo. E gli abruzzesi sono stati cuore e anima della protesta, che senza di loro avrebbe avuto molto meno spessore.
Sì, ma i risultati?
Ci sono. Una delegazione di agricolotori con Rossi è stata ricevuta al Ministero dell’Agricoltura, assediato da campanacci per le vacche che facevano un rumore d’inferno, dal capo di gabinetto del ministro, che ha annunciato il provvedimento del 4 dicembre. Un punto a favore? Speriamo per loro e per noi consumatori, stufi di pagare troppo prodotti industriali
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