“Meglio cinque stalle in Abruzzo…”


Ofena – Scrive Dino Rossi, candidato al consiglio regionale con Fratelli d’Italia: “Meglio una regione a cinque stalle che non una a cinque stelle?! Purtroppo sotto campagna elettorale se ne dicono di tutti i colori e ci si riempie la bocca di nomi legati allo sviluppo, al turismo, ai prodotti tipici e addirittura si fanno delle ricerche su internet, dove si copiano idee di altri.
Il made in Abruzzo è qualcosa di copiato e modificato, in quanto già in passato, il Cospa Abruzzo aveva proposto un marchio per i prodotti abruzzesi, esclusivamente per le ditte che adoperano gli alimenti puramente italiani.
Oggi, arriva la Marcozzi, candidata a “cinque stelle” mai vista e conosciuta prima, con idee copiate: ma quando si copia, difficilmente si capisce il contenuto e tanto meno come si possa applicare in campo. Parla di turismo e di parchi, due attività che cozzano tra loro, in quanto i parchi limitano l’insediamento di infrastrutture di cui l’Abruzzo ne è carente, come le strade di accesso, gli impianti di risalita, infrastrutture di ricezione. La riprova l’abbiamo su campo imperatore, le strade di accesso chiuse in inverno e la funivia funziona a singhiozzo.
Nel comune di Campo di Giove, il parco Majella ostacola con le sue osservazioni l’ampliamento degli impianti di risalita che arriverebbero fino a località tavola rotonda, dove ancora oggi si potrebbe sciare. Il parco regionale Velino Sirente, ha bloccato la messa in funzione della centrale idroelettrica sita nel comune di Corfinio, che se andasse in funzione graverebbe meno sul bilancio regionale e delle aziende agricole. Parla dei prodotti tipici: è bene che la Marcozzi prima di parlare, si informi da dove arrivano. Ma per alleviare la fatica perché manca il tempo, dovuto alla campagna elettorale le diamo alcune indicazioni. I prodotti tipici non nascono spontaneamente, “come qualche pianta rara” , i caciocavalli le mozzarelle, non escono direttamente dalla mucca, “esce qualcosa di colore marrone” ma non sono latticini, le bottiglie di vino non si raccolgono dalla vite, dietro c’è un duro lavoro delle aziende agricole, le quali oggi attraversano un periodo poco dignitoso. Prima di ottenere un ottimo caciocavallo, si devono arare e seminare i terreni, si devono falciare fare il fieno per poi alimentare le mucche, mungerle ed infine procedere alla cagliatura, tutto questo tra mille difficoltà dovuto alle condizioni climatiche e atmosferiche ed infine la burocrazia imposta da una politica becera. I costi di gestione sono alle stelle, Equitalia le assale e la politica continua a prenderle in giro, come d’altronde state facendo voi! Avevate detto che con i soldi dei parlamentari avreste aiutato le aziende in difficoltà!
Quali aziende avete aiutato? L’agricoltura, cara Marcozzi, è il settore primario dell’economia e lei, come Grillo e tutti gli altri politicanti di turno non l’avete ancora capito. Nessuno ne parla!! Inoltre, è doveroso farle notare, che l’agricoltura tutela dell’ambiente e dalla fauna, gli agricoltori sono giardinieri della natura, che la politica clientelare e quella ignorante dei blog, continuano ad affossarla. Quindi, io propongo una regione a cinque stalle, piene di porci!! Di sicuro porteremo ottenere degli ottimi salami!!”.


08 Maggio 2014

Categoria : Politica
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