Referendum, la Regione li seppellisce
Roseto – Non si parlerà di referendum al consiglio regionale del 9 maggio. Argomento sepolto. Il commento di Pio Rapagnà: “Di fronte ad una “nuova e coraggiosa” iniziativa di alcuni Cittadini che “provano” per la terza volta consutiva dal 2007 a promuovere la raccolta delle firme “al fine” di chiedere la indizione e lo svolgimento di 3 Referendum nella primavera del prossimo anno 2015, cioè ad un anno esatto dalla elezione del nuuovo Consiglio regionale, prendo atto, con amarezza e grande disappunto, di un “quasi” totale oscuramento della “iniziativa referendaria”.
Ciò avviene “proprio adesso”, a cavallo delle elezioni regionali per il rinnovo degli Organi di vertice della Regione Abruzzo, ed in presenza di un pesante ed “arbitrario” intervento dell’Ufficio di Presidenza e del Presidente del Consiglio uscente Nazario Pagano, su un “procedimento preliminare” sul quale la Legge n. 44/2007 e lo Statuto della Regione non “consentono” e non prevedono un “giudizio preventivo e censorio” da parte di nessuno dei soggetti che invece lo hanno attuato e lo stanno ancora perpetuando.
L’Ufficio di Presidenza ed il Presidente del Consiglio hanno deciso “inaudita altera parte” e senza alcun pronunciamento da parte del Consiglio Regionale che pure, in questi casi di controversia tra alcuni articoli della legge 44/2007 e la fonte superiore rappresentata dagli articoli dello Statuto che disciplinano la materia dei Referendum abrigativi e delle Proposte di Legge di Iniziativa Popolare, “dovrebbe” produrre di sua propria iniziativa.
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