Abruzzo, Regione con 63 sedi
L’Aquila – (Foto: il palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila) – Un mare di quattrini pubblici che la Regione fa defluire dalle proprie casse per una sterminata quantità di sedi disseminate nel territorio. Ma adesso, a fine legislatura, c’è chi decide di cambiare, almeno per il futuro.
Una domanda resterà senza risposta: chi sa perché non hanno deciso di affrontare l’argomento due o tre anni fa…
“Razionalizzare e ridefinire i compiti della 63 sedi decentrate della Regione Abruzzo. E’ quanto abbiamo deciso di fare nell’ottica di risparmio dei costi di funzionamento delle strutture regionali. Non possiamo pensare di poter sostenere ancora tutte le spese relative all’affitto di decine e decine di sedi. Senza contare che, con questa nuova manovra di riorganizzazione, andremo a recuperare personale da riqualificare, proseguendo così sulla strada della modernizzazione della macchina amministrativa”.
E’ quanto riferisce il Governatore della Regione Gianni Chiodi, annunciando l’approvazione questa mattina nella seduta di Giunta della delibera che ridisegna l’organizzazione complessiva delle strutture regionali. “Vogliamo che sul territorio le sedi diventino veri e propri front-office a disposizione dei cittadini, mentre finora c’era stata una parcellizzazione dei servizi. E sempre nel programma di interventi, deciso per rafforzare la capacità amministrativa della Regione, abbiamo approvato l’estensione della convenzione con il FORMEZ che si sta occupando della costituzione dell’Urp Regionale. Nell’accordo si dà incarico al Formez di procedere al “Customer care” e al “Customer satisfaction”, vale a dire la rilevazione della soddisfazione e del gradimento dei servizi da parte degli utenti cui si rivolge, per attuare così un processo di miglioramento e di crescita dell’efficienza, “ascoltando” i principali beneficiari esterni, ossia i cittadini”.
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