La Forestale nell’antimafia, il primo nucleo italiano istituito in Abruzzo
L’Aquila – (Foto: a sinistra il procuratore antimafia in Abruzzo, Cardella, accanto il procuratore nazionale Roberti) – L’OPINIONE DI ROBERTI SUL TIFO VIOLENTO -La Forestale di oggi è ben altra cosa rispetto alle “guardie forestali” di diversi anni fa, quando gli agenti in grigioverde si incontravano (assai di rado, a dire il vero…) lungo i sentieri di montagna o le sterrate. Viaggiavano talvolta anche in Fiat 500. Oggi il corpo è moderno, efficiente, preparato alle nuove emergenze ed esigenze di una società che, crescendo, non lo ha fatto sempre migliorando. Tutt’altro.
Da oggi la Forestale italiana ha anche un nucleo inserito nei meccanismi antimafia. Primo in Italia, opera presso il comando regionale abruzzese a L’Aquila, negli uffici giudiziari. Sono tre uomini altamente specializzati. Lavoreranno accanto ad altre forze dell’ordine con i magistrati della procura distrettuale antimafia, che in Abruzzo è affidata al Procuratore capo dell’Aquila, Cardella, e ai suoi pubblici ministeri. Il territorio aquilano è stato scelto perchè fortemente apperrtibili per cosche e altre organizzazioni malavitose: soldi, movimento, cantieri, macerie, possibilità di infiltrazioni, truffe, corruzione, imbrogli. E’ attraverso i reati comuni che la mafia si inserisce, occupa l’ambiente, penetra nel tessuto sociale mirando a grandi affari.
Il nucleo antimafia della Forestale, ha detto il procuratore nazionale antimafia Roberti, presente oggi a L’Aquila, può operare – date le sue competenze specifiche – nel campo dei rifiuti e delle ecomafie, a tutela dell’ambiente, nello smantimento delle macerie, contro la corruzione e le truffe.
I giornalisti hanno chiesto a Roberti la sua opinione sui sanguinosi disordini che spesso avvengono tra tifosi o presunti tali. “E’ il tifo violento che spesso viene alimentato o non sufficientemente represso che genera queste situazioni assolutamente vergognose”. E’ l’opinione di Franco Roberti in riferimento agli scontri in occasione della finale di Coppa Italia a Roma tra la Fiorentina e il Napoli. “Io ero a casa mia davanti al televisore – ha detto Roberti – come tifoso del Napoli mi sento derubato della gioia di esultare per la vittoria del Napoli. Mi sono vergognato profondamente di essere italiano”.
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