Abruzzo, un cimitero di segni “-”


Pescara – ARTIGIANATO, COMMERCIO, SERVIZI ALLA PERSONA: TUTTO CROLLA – NELL’AQUILANO INCREDIBILE CEDIMENTO DELL’EDILIZIA – Nel primo trimestre 2014 le imprese artigiane abruzzesi hanno subito un decremento di 615 unita’, segnando un lieve miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2013, quando era stato di 762. L’edilizia invece ha registrato un saldo di 354 imprese in meno (58 per cento del totale del decremento). Sono alcuni dei dati dell’analisi condotta da Aldo Ronci per la Cna regionale, secondo cui “nonostante qualche flebile segnale di ripresa, l’artigianato abruzzese continua a vivere una crisi profonda, con l’edilizia ai minimi storici”. Per quanto riguarda l’artigianato, Ronci sostiene che ” a pesare sul risultato e’ stato il minor numero di cancellazioni rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Tuttavia, sembra ancora presto per parlare di una vera e propria inversione di tendenza. A guardare infatti con piu’ attenzione le cifre di Infocamere, si scopre che il saldo negativo tra iscrizioni e cancellazioni e’ stato dell’1,80 per cento: un valore superiore del 50 per cento rispetto a quello medio italiano (-1,18 per cento).A certificare che l’uscita dal tunnel e’ lontana per l’artigianato abruzzese, ci sono i dati relativi alla crisi dei diversi comparti produttivi”.
E male e’ andata anche ai servizi alla persona (-52), ai prodotti in metallo (-39), ai trasporti (-22), ristorazione (-18), riparazioni di auto e prodotti per la casa (-18).
Sul piano territoriale, la caduta del settore edilizio delle piccole imprese, trova il suo punto di crisi piu’ evidente nell’Aquilano, nonostante la presenza del gigantesco cantiere per la ricostruzione post-sisma: -179 imprese, contro le -173 di Chieti e le -167 di Teramo. Con Pescara (attestata a quota – 96) che mostra tendenze solo un po’ meno negative. “La verita’ – afferma il presidente regionale della Cna, Italo Lupo – e’ che da almeno quattro anni registriamo un calo continuo delle iscrizioni delle piccole imprese, si e’ toccato il fondo perche’ sotto una certa soglia un comparto produttivo non puo’ andare”. Secondo Lupo occorre “una decisa inversione di tendenza che consenta ad una economia, stremata da cinque anni di crisi, di poter respirare e poi ripartire”. Per quanto riguarda la ricostruzione, il presidente regionale della Cna ha evidenziato che “da almeno tre anni, mettiamo questo tema al primo posto della nostra azione per il rilancio del settore e dell’intera economia regionale. Ma le cifre sono decisamente sconfortanti”.


02 Maggio 2014

Categoria : Economia
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