Rugby: la nazionale in visita all’Aquila tra emozioni e speranze
L’Aquila – Anche gli azzurri del rugby, lasciato il ritiro di Colli del Tronto dove stanno preparando il terzo ed ultimo dei match amichevoli di novembre contro le isole Samoa, in programma sabato ad Ascoli Piceno, hanno voluto far visita nel giorno di riposo al capoluogo abruzzese duramente colpito dal terremoto, visitare luoghi della tragedia e delle nuove costruzioni, pranzare alla Scuola della Guardia di Finanza alla mensa insieme agli aquilani terremotati, testimoniare la loro solidarietà nell’incontro programmato con Carlo Caione, altra gloria rugbistica aquilana, e gli altri membri dell’Associazione “Forza L’Aquila” dando il contributo raccolto in favore del progetto sportivo per l’area di Piazza d’Armi.
In mattinata, nei nuovi alloggi realizzati a Cese di Preturo, i rugbisti italiani hanno ricevuto il caloroso abbraccio degli aquilani terremotati, pacche sulle spalle, un’infinità di autografi firmati: un’accoglienza a dei fratelli, dei figli che con il rugby, lo sport per antonomasia degli aquilani, stanno cercando di trasmettere i valori di lealtà propri dello sport.
“Gli aquilani sono gente tosta, che non si abbatte, che ama il rugby perché è sacrificio, passione, forza di volontà, proprio ciò di cui si ha bisogno per riuscire a ricostruire la città dopo il terribile terremoto – ha dichiarato il pilone Salvatore Perugini, non aquilano ma che nella nostra città è cresciuto come atleta e come uomo – Essere qui mi è servito per conoscere e comprendere meglio il dramma vissuto dagli aquilani, cosa ben diversa da quanto si legge o si vede in televisione: amo L’Aquila e gli aquilani perché hanno avuto un ruolo di fondamentale importanza nella storia della mia vita ed il mio augurio è che possano in fretta ricostruire la loro città, meglio la nostra”.
“Sono nato e cresciuto a L’Aquila, solo dopo l’adolescenza ho raggiunto mio padre, Sergio senior, che ha militato nelle fila neroverdi aquilane negli anni fine sessanta e settanta, qui ho mia nonna, zii e cugini, perciò la città fa parte integrante della mia vita e vederla così duramente ferita, vedere la gente provata dalle mille difficoltà mi fa un certo effetto – ha commentato Sergio Parisse il capitano del quindici azzurro – La presenza dei miei compagni azzurri spero possa servire quale ulteriore stimolo a non mollare, a continuare a combattere rimboccandosi le maniche, proprio come è prerogativa del rugby, lo sport da sempre più amato dagli aquilani”.
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