STAVOLTA SEMBRA VERO: VOLI PER MILANO
L’Aquila – (Foto aquilatv) – Si potrebbe compilare un libello riportando tutti gli annunci, le cronache delle conferenze stampa, i racconti dell’avventuroso quanto abortito volo per la Sardegna dall’aeroporto dell’Aquila. Si potrebbe scrivere un libro sulla storia dell’aeroporto, che ha 40 anni e fino al G8 non aveva neppure una strada di accesso. Un libro da far invidia a Salgari, tanto sarebbe avvincente e avventuroso. Ma , finalmente, conviene scrivere una data e archiviare tutto il resto. La data è il 26 maggio dell’anno del Signore 2014.
Quel giorno, infatti, dovrebbe levarsi in volo nel cielo aquilano (solitamente terso e montanaro) un velivolo diretto a Milano. Con veri passeggeri a bordo. C’è chi si spinge fino a immaginare un paio di hostesses di estetico riguardo.
Speriamo numerosi, compatibilmente con la modesta capienza dell’uccellino d’acciaio, un minibus con le ali. Tempo di viaggio, una novantina di minuti. Miracolo? No, il primo decollo di un collegamento tra L’Aquila e la brumosa metropoli lombarda, verso la quale, si auspica, aleggeranno uomini d’affari, turisti, commercianti, industriali e speriamo tanti altri. Senza dover andare a Roma o a Pescara. Come è fino ad oggi.
Logica e buonsenso obbligano a supporre che la XPress (che gestisce e si spende con ogni sua risorsa) e gli altri abbiano fatto i loro sondaggi e i loro conti, per appurare quanta gente va, di solito, dalle vette del Gran Sasso alla Madonnina, o quanta gente avrà bisogno di bazzicare il volo, anzi i tre voli settimanali previsti. Nei programmi, anche collegamenti con la Francia, nientemeno che nella conturbante Nizza e in altre città .
Il tutto si è appreso, non senza legittime soddisfazioni e tremebonde perplessità (speriamo sballate), in una conferenza stampa allocata nel mirabile monumento del secolo Ventunesimo chiamato Auditorium di Renzo Piano.
Quanti potranno inerpicarsi e introdursi nell’aereo? Una ventina per volta. La compagnia ha il suggestivo nome Twin Jet, ed è francese, il che spiega i progetti aerei verso la nazione cugina. Cos’altro? Gli orari. Da L’Aquila si decolla alle 10,4 e a Milano si giunge alle 12,10. Ritorno salendo in aereo a Milano alle 8,15. E la cosa più importante, il costo: si parte da 139 euro. Prenotazioni dal 6 maggio, e sarà il banco di prova per questa epica novità : certo è che gli aerei vuoti non partono e, se partono, lo fanno senza speranza di repliche. Come dire, ora la gente dia la sua risposta.
Tra i commossi, almeno in cuor suo, oggi il sindaco Cialente. Aprire l’aeroporto e farne qualcosa che ospiti voli di linea, non solo caravelle di latta per il volo a vela o esibizioni sporadiche in occasione di agglomerazioni di vip (tipo il G8, che peraltro non si ripeterà mai più), era un sogno e un impegno per il sindaco. Mai riuscito a nessuno. Signori, in questo modo di scrive la storia, altro che chiacchiere. Almeno la storia cittadina.
E concedendoci una frase che ormai dà il mal di stomaco tanto è trita e ritrita, L’Aquila non torna a volare. O meglio, vola. Da gallina starnazzante nel cortiletto sporco di guano, a rapace in alta quota. Il 26 maggio due saranno le notizie da prima pagina: i risultati elettorali e, più importante ancora, il primo volo L’Aquila-Milano. Lassù impareranno che non esiste in Italia soltanto Aquileia, come pensano, ma anche un posto chiamato L’Aquila, sì quello colpito dal sisma del 2009… Quei terroni strapazzati dal sottosuolo… Nel 2014 mettono in volo aerei, di strada ne hanno fatta.
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