Referendum, nessuno ascolta Rapagnà
L’Aquila – Scrive Pio Rapagnà: “Nella seduta odierna il Consiglio regionale, in merito alla richiesta del Comitato promotore dei 3 Referendum abrogativi di alcuni costi e sprechi della politica e degli enti strumentali della Regione, non ha esaminato nel merito il procedimento referendario, e non ha prodotto alcuna “interpretazione autentica” dell’Art. 3, Comma 3, dell’Art. 4, Comma 1 della Legge Regionale n. 44/2007 per quanto in contrasto con gli Articoli 75, 76 e 77 dello Statuto della Regione Abruzzo nel merito al procedimento di avvio della raccolta delle firme, e con l’Art. 80 dello Statuto in merito al parere espresso dal Collegio per le Garanzie Statutarie.
Tra l’altro, il Consiglio stesso non ha neanche discusso e approvato gli ultimi due punti all’ordine del giorno riguardanti proprio la sostituzione, di un componente del Collegio regionale per le garanzie statutarie e la indicazione di uno dei cinque esperti che compongono il Collegio da tempo vacanti.
In queste settimane di “conflitto di attribuzioni” tra organi della Regione, nessuno tra gli organi di vigilanza e di controllo ha avuto il coraggio di fare rilevare nelle sedi proprie che la diversità di trattamento riservato dal Presidente del Consiglio regionale alle due richieste di “interpretazione autentica” in due materie di pari rilevanza statutaria e costituzionale, quella elettorale e quella referendaria, sta comportando un inconcepibile “rivio” del deposito dei quesiti e dei moduli da vidimare, che impedisce “materialmente” l’inizio della raccolta delle 25.046 firme, affinchè il Comitato promotore possa esercitare la “iniziativa referendaria” medesima e ottenere la indizione e lo svolgimento dei 3 Referendum in una data compresa tra il 15 Aprile ed il 30 giugno del prossimo anno 2015″.
Non c'è ancora nessun commento.