Una dolorosa vicenda umana e giudiziaria
G.D.S. ha scritto: “Caro direttore, hai dato la notizia il 7 aprile insieme a tutta la stampa regionale, e´successo che ho mio padre con l´Alzheimer ed ho avuto discussioni in famiglia per l´assistenza anche perche´prende la pensione la va a nascondere nei pollai o tra i cespugli e non la trovi piu´, mi hanno fatto delle denunce di furti e la procura ha preso la palla in balzo, infliggendomi una punizione durissima, poi nella relazione dei carabinieri ha scritto che effettivamente gli sto facendo assistenza gli cucino il pranzo etc. perche´non autosufficiente e mi hanno liberato. Pero´ l´arresto c’è stato, anche se revocato subito. Ho l’impressione che la Procura di Sulmona mi abbia preso di mira , perche´mi ha gonfiato di rinvii a giudizio poi sono stato assolto in tutti i procedimenti, e, non appena può, continua con una sorta di persecuzione giudiziaria”.
(Ndr) – La vicenda è dolorosa di per sé e chi scrive ha tutta la nostra comprensione. Sarebbe forse più utile che anche i magistrati prendessero in considerazione le situazioni, ma soprattutto i casi particolari, perchè le persone che non sono soltanto segni grafici su atti giudiziari. Ci auguriamo che al nostro lettore non capitino altre… disavventure capaci di ridurre, magari non soltanto in lui, la fiducia nella giustizia. Quanto alla notizia di cui parla G.D.S. abbiamo volutamente omesso riferimenti e persino i nomi, come continuiamo a fare, proprio per non contribuire ad arrecare dolore e disagio.
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