Pietra della Majella in opere d’arte
Pescara – (Foto: una vecchia miniera e moderni elementi architettonici perr balconate) – Lunedì 28 aprile, alle ore 10.30, presso la sala “Tinozzi” della Provincia conferenza stampa di presentazione delle opere artistiche in pietra del progetto VALSIMI (Valorizzazione Siti Minerari dismessi). Le opere saranno posizionate nei sei comuni della Val Pescara che hanno partecipato all’iniziativa (Abbateggio, Roccamorice, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Manoppello, Lettomanoppello, Scafa).
La pietra della Majella è bianca o grigia, duttile, ariosa, adatta alla lavorazione. Gli scalpellini di Lettomanoppello e altri centri eistevano fin dal Rinascimento, ma alcuni studiosi ritengono che l’attivitrà era già diffusa intorno all’anno Mille. La p0ietra bianca è più nota e usata, ma ne esiste anche una grigia, calcare più difficile da lavorare, che si adopera dopo lucidatura.
La lavorazione di questa preziosa pietra continua ad essere importante ancora oggi e si spinge anche in centri distanti, come Pacentro. La pietra bianca della Majella è rintracciabile ovunque in Abruzzo e non solo. Ne sono fatti portali, rosoni, bassorilievi, stemmi nobiliari, fregi, mascheroni, ma anche comuni elementi architettonici persino in stile moderno, per esempio nei camini e nei balconi, o nelle scalinate.
Oggi discendenti di lunghe generazioni di scalpellini della Maiella operano nelle botteghe di paese, specialmente a Lettomanoppello. Da visitare sicuramente i laboratori di artigiani come Gennaro D’Alfonso e Claudio Di Biase che portano avanti con passione la grande cultura della pietra.
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