Quando le città muoiono
L’Aquila – Enzo Lombardi, ex sindaco e senatore, spiega perchè si è candidato in Abruzzo Futuro che fa capo a Carlo Masci. “Recentemente – scrive – ho letto un libro edito a marzo 2014 sulla ricostruzione a seguito del terremoto che ha colpito la Regione Umbria il 26 settembre 1997.
I danni conseguenti furono tanti, però sicuramente poca cosa in confronto a quelli disastrosi subiti dall’Aquila e dal suo cratere sismico.
Sono stato raggelato da quanto riferito sullo stato attuale delle Città umbre colpite.
In particolare l’Autore riferisce: “La Città è morta anche perché i suoi abitanti hanno perso l’affezione alla casa ed alle attività che svolgevano nel cuore di essa. Diciassette anni di assenza hanno annullato le abitudini di una vita; sono sorti nuovi stimoli, nuove esigenze e comodità quotidiane. L’esame attento della normativa statale e regionale evidenzia che l’obiettivo principe … è stato quello di utilizzare l’evento sismico soprattutto per rigenerare il tessuto urbanistico delle Città umbre più importanti a prescindere dai danni subiti”.
Vogliamo che sia questo l’infausto destino dell’Aquila e delle sue frazioni, nonché dei sessanta Comuni tutti gravemente colpiti? !
La ricostruzione dell’Aquila, senza regole e programmi urbanistici, si avvia ad un triste risultato.
Una mia lettera di allerta al Ministro Barca, proprio su questo pericolo, è rimasta però senza alcun esito.
Gli indirizzi adottati per la nostra ricostruzione sono molto più discutibili in quanto è enormemente più grave e complicata l’attività di ricostruzione materiale, mentre non è assolutamente considerata la ricostruzione per la ripresa socio-economica e quella, immateriale, delle attività culturali e del sostegno sociale alle popolazioni.
L’interesse per l’avvenire dell’Aquila e del cratere sismico non è stato valutato adeguatamente dai rappresentanti istituzionali nazionali e comunali.
Per quanto concerne la Regione occorrerebbe uno sforzo normativo e progettuale, sinora mancante. Tale mancanza oltre a non aiutare la rinascita dell’Aquila e del suo territorio riverbera negativamente sull’intero sviluppo regionale di cui L’Aquila può diventare una pesantissima “palla al piede”.
In base a queste considerazioni ho sentito il dovere di valutare la proposta dell’amico Carlo Masci, titolare del simbolo “Abruzzo Futuro”, di candidarmi per le imminenti elezioni regionali, aborrendo ogni stimolo e obiettivo di natura personale.
Solo per questo la mia coscienza mi impone di mettere a disposizione della Città, del Cratere e della Regione la mia persona, la mia conoscenza e le mie esperienze.
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