Mostra e convegno su Rocky Marciano


clip_image002Lanciano – Presentata questa mattina presso la Sala Convegni del Polo Museale S. Spirito di Lanciano l’iniziativa promossa dal Panathlon International Club di Lanciano in collaborazione con l’Assessorato allo Sport e Cultura: si tratta di una MOSTRA in programma dal 25 al 28 novembre presso Palazzo degli Studi su Rocky Marciano dal titolo “Rocky Marciano – il Campione Imbattuto”, e di un CONVEGNO il 28 novembre alle ore 18, al quale interverrà NINO BENVENUTI, Medaglia D’Oro Olimpiadi di Roma 1960, Campione del Mondo dei Superwelter 1965, Campione del mondo dei pesi medi nel 1967 e 1968, commentatore televisivo Sky e Rai.
Erano presenti alla conferenza il Presidente del Panathlon Club Lanciano, Fabio Lombardi, l’Assessore allo Sport e Cultura del Comune di Lanciano, Manlio D’Ortona, e l’Assessore alla Cultura di Ripa Teatina (paese natale di Rocky Marciano), Roberto Luciani.
La mostra, già presentata nel 2007 sia a Ripa Teatina che in molte città d’Italia, del Canada e negli Stati Uniti, è un percorso di immagini folgoranti, drammatiche, una ricollocazione nella memoria di momenti d’intensità, un susseguirsi di shock visivi che ti rispediscono ai tempi del pugilato romantico.
Il convegno, vedrà la presenza, unitamente a quella di Nino Benvenuti, di Bartolo Iossa, docente di Filosofia e Grande studioso e Storico del Pugilato; sarà proiettato un video sulla vita di Rocky Marciano e saranno esposti per la prima volta al pubblico i guantoni originali indossati dal campione, custoditi a Ripa Teatina.
Di origine italiana, Marciano nasce a Brockton, nel Massachusetts, da Pierino Marchegiano e Pasqualina Picciuto, due emigrati italiani che avevano lasciato il paese nei primi decenni del secolo: Pierino era originario di Ripa Teatina, in provincia di Chieti, mentre Pasqualina proveniva da San Bartolomeo in Galdo, in provincia di Benevento.
All’età di un anno il piccolo Rocco contrasse la polmonite, a causa della quale rischiò addirittura la morte. A 16 anni, grazie a lavori in cantiere, sviluppò un fisico possente ed ottimo per praticare il pugilato. Nel 1943, all’età di circa 20 anni, si arruolò nell’esercito. Dopo avere steso un australiano con un violento pugno destro durante una rissa in un pub di Cardiff, in Gran Bretagna, Marciano comprese le sue potenzialità da boxeur e con l’aiuto dello zio Mike, che gli procurò un manager, Gene Gaggiano, iniziò la sua carriera da dilettante nel mondo del pugilato. Il suo primo combattimento andò male perché fu squalificato dopo pochi minuti per delle scorrettezze. Si iscrisse successivamente ad un torneo per dilettanti a Portland, dove arrivò in finale ma perse dopo avere accusato un forte dolore alla mano destra. Il primo incontro da professionista gli venne offerto nel 1947 da Alli Colombo: qui Rocky Marciano batté con estrema facilità Lee Epperson, grazie al suo micidiale destro che colpì il pugile avversario sul diaframma. Tarchiato, tecnicamente grezzo e dotato di un allungo inferiore alla media dei massimi (68 pollici, 172,72 cm, il minore in assoluto nella storia dei campioni del mondo dei pesi massimi), Marciano riusciva a compensare questi limiti con l’aggressività (talvolta al limite delle regole del ring), la resistenza fisica e, soprattutto, col suo destro terrificante, che gli valse il soprannome di The Brockton Blockbuster, Il Bombardiere di Brockton e con cui mandò al tappeto tutti i suoi avversari, tra cui i maggiori pugili all’epoca in circolazione.
Infatti la sua carriera proseguì a gonfie vele con 17 incontri tutti vinti per KO, fra i quali uno contro il temutissimo Harry Bilazarian, nel 1948, incontro che Rocky vincerà dopo circa 92 secondi, mandando al tappeto Harry con due potenti pugni. Costretto a delle pause a causa di forti traumi alla schiena, appena tornato Marciano si ritroverà di fronte Carmine Vingo, un italo-americano come lui ma di diferenza stazza fisica, era infatti alto 193 cm e aveva alle spalle moltissimi incontri vinti per KO. Vingo andò giu alla sesta ripresa, ormai privo di conoscenza, e venne portato d’urgenza in ospedale, dopo quella terribile sera non fu più in grado di combattere. Anche se Rocky vinse l’incontro, la fatica gli fece perdere i sensi e fu portato in ospedale, dove rimase per alcuni giorni, anche se non in condizioni gravi come l’avversario.
Nel suo palmares una vittoria per KO all’8a contro il “Brown Bomber” Joe Louis – per la verità in grande declino – il 26 ottobre 1951 al Madison Square Garden. Louis è sempre stato l’idolo di Marciano e dopo l’incontro nascerà tra i due un’amicizia sincera, che porterà Rocky ad aiutare il vecchio campione caduto in disgrazia – sia di salute che di finanze – dopo il ritiro. Vince il titolo di Campione del Mondo dei Pesi Massimi il 23 settembre 1952 a Filadelfia, sconfiggendo per KO alla 13a ripresa Jersey Joe Walcott, anche se con difficoltà e dopo essere stato messo anche al tappeto nel corso della 1a. Difende il titolo altre 5 volte, vincendo tutti quanti gli incontri, l’ultimo contro Archie Moore il 21 settembre 1955.
Il suo strabiliante record parla di 49 vittorie, di cui 43 per KO, e nessuna sconfitta. 20 dei 43 KO sono giunti entro la terza ripresa. In virtù di questo è ricordato come uno dei più grandi pugili di tutti i tempi. Secondo molti esperti è il miglior pugile della storia, superando grandi nomi come Mike Tyson, Muhammad Alì e Jake LaMotta. È morto in circostanze drammatiche, precipitando, assieme al pilota del suo aereo privato, durante un volo condotto in condizioni atmosferiche definite proibitive dal pilota stesso.
(Nella foto: Rocky Marciano)


24 Novembre 2009

Categoria : Cultura
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