Inchiesta ASL, raffica di avvisi di reato
Pescara – Tutti se lo aspettavano: dopo gli arresti di ieri nell’inchiesta per presunte corruzioni e millantato credito negli appalti per la ricostruzione della ASL dell’Aquila, oggi raffica di avvisi di garanzia. Riguardano, in un nuovo tifone giudiziario che scuote la politica abruzzese, l’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni, l’ex manager della ASL aquilana Roberto Marzetti (oggi sostituito dal commissario Giancarlo Silveri come nelle altre ASL), un funzionario regionale, due imprenditori , Venturi e Tessitore.
Un groviglio di persone e di presunti interessi non esattamente legittimi, secondo la Procura di Pescara. Ieri, gli arresti eccellenti di Mileti (ex assessore regionale nella giunta Pace) e D’Alesio, imprenditore. Sono ambedue nomi di spicco nel mondo politico di centrodestra. Al centro del tifone giudiziario, la ricostruzione, per 15 milioni di euro, degli uffici amministrativi della sanità aquilana, con un appalto mai assegnato e lavori neppure forse progettati completamente. Ma già molto prima che questi 15 milioni fossero sul tappeto, i giochi e ri retroscena erano in fibrillazione e ci si muoveva per avere, dare, ricevere, premere, ottenere favori e – per ora non è certo – corruzioni in denaro. Naturalmente, nulla è certo e i legali difensori parlano di equivoci e interpretazioni distorte di episodi, telefonate intercettate, documenti, testimonianze: bisognerà andare a fondo ed è quello che i magistrati pescaresi stanno facendo e faranno. Il mondo politico, benchè scosso e timoroso per questo ennesimo caso che riguarda la politica e gli affari, scende in campo. Il presidente Chiodi si dice certo dell’onestà personale di Venturoni. E prevede che tutto sarà presto chiarito per fugare dubbi e sospetti. Ma l’inchiesta sembra grossa, coinvolgente e soprattutto si teme che si estenda. (Nelle foto: sopra Venturoni, sotto Marzetti)
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