Ostacoli per disabili negli studi medici


Pescara – Il semplice fatto che esista ancora il problema dell’accesso dei disabili negli studi medici, ostacolato da barriere architettoniche, irrisolto tra regole e provvedimenti confusi e contrastanti, dimostra quanto sia lontana una reale civiltà sociale in Italia. O almeno in Abruzzo. Chiunque sa che esistono studi di medici di famiglia nei quali si accede solo usando le scale. Specie nei centri storici. In quale paese civile si è costretti a combattere per risolvere un problema del genere? Ma le cose stanno così e per fortuna c’è qualche esponente politico che se ne occupa.
La deputata abruzzese del Pd Vittoria D’Incecco, foto, componente della Commissione Affari Sociali, ha presentato un’interrogazione al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per fare chiarezza sul rispetto delle normative sulle barriere architettoniche da parte degli studi medici.
“Il provvedimento del Governatore Chiodi – sottolinea la parlamentare abruzzese – riporta l’attenzione su un argomento importante che riguarda l’accesso dei disabili
agli studi medici. La questione quindi non è di poco conto, perché andare dal
proprio medico per una visita é un diritto fondamentale di ogni individuo.
Il presidente Chiodi – prosegue la deputata – sostiene che gli studi medici non
siano tenuti a rispettare le norme sull’accessibilità in quanto sono
considerati strutture private, non aperte al pubblico. Questa indicazione però
è in contrasto con un recente pronunciamento del Tribunale Amministrativo
Regionale della Sicilia, secondo il quale gli studi medici di medicina
generale, poiché destinati allo svolgimento di un servizio pubblico, vanno
considerati locali aperti al pubblico e sottoposti all’obbligo di eliminazione
delle barriere architettoniche. A questo si aggiunge la cosiddetta normativa
antidiscriminatoria, cioè la legge 67/2006, che tutela le persone con
disabilità.
C’ è dunque confusione e disorientamento rispetto a questa
materia. E’ fondamentale garantire il diritto alla salute a tutti, quindi c’è
necessità di un’indicazione precisa e risolutiva sul significato della legge da
seguire. Mi auguro – conclude l’on. D’Incecco – che il Ministro intervenga
immediatamente e faccia luce sugli strumenti normativi a disposizione”.


16 Aprile 2014

Categoria : Politica
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