Vallone Lebba, manutenzione zero


Vasto – (di NICOLA DEL PRETE, consigliere comunale) – “Sulla pista ciclabile di Vallone Lebba, a Vasto, credo di poter dire la mia, non fosse altro perché l’opera venne avviata durante il periodo in cui ero assessore al turismo. Le dichiarazioni dell’ex assessore Masciulli mi lasciano perplesso, per non dire sbalordito.
Ma torniamo indietro nel tempo. Chi volle questa pista? All’epoca il Patto Trigno-Sinello era alle prese con una rimodulazione di alcune somme e chiese al Comune di Vasto se avesse un progetto da poter realizzare che avesse attinenza con la promozione turistica del territorio. Lapenna tirò fuori dal cilindro un progetto già pronto, guarda caso redatto da due professionisti vicini alla sinistra. Uno di essi è stato un iscritto dei Ds, oggi iscritto del Pd con funzioni dirigenti. Il progetto prevedeva la realizzazione di un percorso ciclabile dal fondovalle Maddalena fino all’ingresso dell’area di rispetto della Riserva di Punta d’Erce, in località Punta Penna. Un percorso già esistente, in realtà, che costeggiava il Vallone Lebba. Si trattava di adeguarlo alle esigenze di una pista. Non mi soffermo sui costi dell’opera di cui ha ampiamente parlato il collega Davide D’Alessandro.
Ma qualche parola dobbiamo spenderla sulla sua manutenzione, vista la confusione che fa l’ex assessore Masciulli. Il completamento della pista e la sua contabilizzazione sono stati travagliati. Non a caso solo recentemente, precisamente il 4 febbraio 2014, è stato approvato l’assestamento del quadro economico e le spese sostenute. Ne è derivato che la pista non è stata mai inaugurata, anche per via di un ritardo nei pagamenti alla impresa esecutrice dell’opera. Fin dall’inizio ci si è resi conto dell’assoluta mancanza di manutenzione della stessa, perché nessuna posta in bilancio è stata mai indirizzata verso quest’opera. Al Consorzio di Bonifica, sempre disponibile quando interpellato dal Comune, si può chiedere ed ottenere la manutenzione dell’alveo del vallone, non certamente la pulizia delle aree circostanti che spetta al Comune.
Le canne che invadano la pista e che crescono sotto l’asfalto, le erbacce che hanno sradicato in più punti la staccionata realizzata in castagno grezzo, dunque di qualità non ottimale, lo sgretolamento dell’asfalto in diversi punti, l’avvallamento dello stesso tanto da creare pantani, l’abbandono totale della strada brecciata parallela alla pista, la scomparsa delle mini staccionate realizzate per dividere il percorso ciclabile da quello utilizzato dai residenti e agricoltori titolari dei fondi, sono tutti interventi di ordinaria manutenzione che spettavano e spettano all’amministrazione comunale. Da anni questi interventi non vengono eseguiti, pertanto lo stato di incuria della pista ed il suo degrado evidente, sono da attribuire solo ed esclusivamente alla mancata volontà dell’amministrazione comunale di porre in bilancio somme dedicate alla sua manutenzione. Altro che responsabilità del Consorzio di Bonifica che garantisce lo scorrimento delle acque fluviali del vallone, ma non ha alcuna competenza sulla pulizia delle erbacce lungo la pista. E poi, un progetto che prevede la realizzazione di una pista che costeggia un vallone, visti i costi esorbitanti per realizzare strumenti inutili per la praticabilità della pista stessa (totem elettronici, video, ecc.), non avrebbe dovuto tenere conto che le canne del vallone avrebbero potuto creare problemi al realizzando percorso e, dunque, porvi rimedio a monte? Stendiamo un velo pietoso sulle parole dell’ex assessore che, così come fa Lapenna quando scarica ogni responsabilità ai suoi dirigenti sulla gestione economica della macchina amministrativa, se la prende con altri Enti, in questo caso con il Consorzio di Bonifica, che, sottolineo, non c’entra nulla con la manutenzione della pista ciclabile”.


13 Aprile 2014

Categoria : Cronaca
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