D’Annunzio, prima per l’occupazione


Chieti Univer LogoChieti – Da una indagine Istat condotta nel 2007 sull’inserimento professionale dei laureati, a tre anni dal conseguimento del titolo, i cui risultati sono stati resi noti nell’anno in corso, risulta che l’Università G. d’Annunzio è al primo posto per la percentuale di occupati dopo la laurea, con il 91,3%. “Il dato, in particolare, si riferisce – dice una nota dell’ateneo – ai laureati in corsi di durata triennale e che svolgono un lavoro continuativo iniziato dopo la laurea, a tre anni dal titolo. L’universo di riferimento dell’indagine è costituito da 260.070 laureati in Italia, di cui 167.886 in corsi lunghi di durata 4-6 anni e 92.184 in corsi di durata triennale.
Dati alla mano, dalle graduatorie stilate in base alle aree disciplinari della nostra Università, si evince che in pole position sono le materie giuridiche (Facoltà di Economia) che toccano il 100% dei risultati, seguite da quelle dell’area medica con il 97,2 %, dell’area economico-statistica col 96%, per passare all’89,7% dell’area politico-sociale, all’85% dell’area di Educazione Fisica (Scienze Motorie), al 51,8% dell’area Umanistica, fino al 37% dell’area Scientifica e al 23,2 di Architettura.
Ottima la posizione della d’Annunzio anche nella graduatoria che si riferisce ai corsi di laurea “lunghi” (4-6 anni), nella quale con il 70% di laureati occupati a tre anni dal titolo, l’Ateneo di Chieti-Pescara si colloca nella top ten dopo l’Università Bocconi, la Cattolica del “Sacro Cuore”, la Libera Università IULM, il Politecnico di Torino e poche altre.
Per quanto riguarda la distinzione in aree disciplinari, le migliori prospettive occupazionali presentano le lauree in Farmacia (82,5%), Economia aziendale (76,3%), Odontoiatria e protesi dentaria (75,4%).
Quote più contenute di giovani impegnati in un lavoro continuativo, dopo il conseguimento del
titolo, si rilevano tra i laureati del gruppo medico, e di educazione fisica (45,8%), geo-biologico (46,7%) e letterario (48,6%). Questo si spiega con la particolarità dei percorsi postlaurea dei giovani in uscita da tali raggruppamenti: a tre anni dalla laurea i medici sono ancora molto spesso impegnati nelle scuole di specializzazione (53 laureati su 100 svolgono formazione retribuita). Per i laureati dei gruppi educazione fisica e letterario tale fenomeno è spiegabile, almeno in parte, con l’inizio delle attività lavorative prima del conseguimento della laurea, che fanno innalzare l’occupazione complessiva su valori superiori alla media (pari rispettivamente al 77 e al 78,8%). La stessa considerazione vale per gli architetti che scelgono il percorso di studi quinquennale e che si attestano sull’84%.
Questi dati sull’inserimento professionale dei laureati rappresenta per la d’Annunzio un importante strumento di valutazione. I risultati, appaiono infatti estremamente significativi.
Dall’’indagine Istat si conosce il “destino” professionale dei nostri laureati a tre anni del conseguimento della laurea, riuscendo a “misurare” l’efficacia della preparazione Ud’A sul mercato del lavoro, a conoscere i tempi e le modalità attraverso le quali i laureati approdano al mondo del lavoro e infine, a “misurare” il loro livello di soddisfazione”.


23 Novembre 2009

Categoria : Economia
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