“Auguri all’amatissimo fratello Giovanni”


Molinari G 23 set 09L’Aquila – (di Giuseppe Molinari, arcivescovo dell’Aquila) – In questi giorni, dopo che è stata resa pubblica la nomina di mons. Giovanni D’Ercole a Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi dell’Aquila mi sono tornati alla mente i giorni della mia nomina a Vescovo di Rieti. Ricordo che, precedentemente, mi ero prenotato (e da molto tempo!) per un viaggio in Terra Santa.
Era la prima volta che mi capitava di realizzare questo grande sogno: visitare la terra di Gesù. Qualcuno, saggiamente, mi suggerì: “Anche se è intervenuta questa nomina che sconvolge tante cosa nella tua vita, vai ugualmente in Terra Santa. Questo tuo viaggio sarà come un bellissimo corso di Esercizi Spirituali in preparazione alla Consacrazione Episcopale”. E fu veramente così.
Furono giorni pieni di attesa, di preghiera e di contemplazione: in fondo su quella terra Gesù aveva camminato, aveva visto quel cielo, quelle montagne, quel lago di Genezareth…Sembrava di sperimentare ogni momento la presenza del Figlio di Dio…
E meditai, spesso, in quei giorni, le Lettere di S. Paolo, soprattutto le Lettere ai due giovani Vescovi Tito e Timoteo. Mi commuovevo ascoltando le raccomandazioni di Paolo. Le sentivo come fatte a me stesso: “Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii di esempio ai fedeli nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza (…) Non trascurare il dono che è in te e che ti è stato conferito, mediante una parola profetica, con l’imposizione delle mani da parte dei presbiteri (…) Non rimproverare duramente un anziano, ma esortalo come fosse tuo padre, i più giovani come fratelli, le donne anziane come madri e le più giovani come sorelle” (1 Tim. 4,12). E mentre leggevo queste parole pensavo a questi giovani Vescovi, al loro apostolato, così ben sintetizzato dalle parole dell’Apostolo. Ma pensavo anche ai tanti fratelli e sorelle che venivano affidati al mio ministero di Vescovo. E già pregavo tanto per loro.
In questi venti anni di Episcopato devo, purtroppo, registrare tante debolezze e carenze da parte mia. Ma ogni giorno, non finisco di stupirmi del grande dono che mi ha fatto il Signore. E soprattutto non dimentico mai ciò che sentii un giorno da un teologo che parlava della fondamentale missione del Vescovo: “Io dal mio Vescovo mi aspetto una cosa sola: che mi rafforzi e mi confermi nella fede nel Cristo Risorto!”.
Carissimo fratello Giovanni Vescovo!
Io continuo ogni giorno a ringraziare il Signore perché ti ha mandato tra noi.
Ringrazio il Santo Padre che ti ha scelto.
E ringrazio te che hai saputo rispondere con gioia pur sapendo che ti attendeva un ministero difficile in una terra così duramente ferita dalla tragedia del terremoto.
Io ti assicuro tutta la mia vicinanza affettuosa, la mia piena comunione, la preghiera mia e di tutti i fedeli dell’Aquila.
Ho saputo di una piccola comunità che… ha appreso con entusiasmo la notizia che sarà facile comunicare con te (dicevano: “Ha dato il suo cellulare a tutti!”). Ma sono contenti soprattutto perché vogliono parlarti… della loro chiesa di pietra da ricostruire!
Quante chiese da ricostruire troverai nella nostra Diocesi! E quante lacrime da asciugare, quanti problemi da risolvere (e, piacendo al Signore, lo faremo insieme, naturalmente, con l’aiuto di Dio, dei sacerdoti e di tutti!).
Ma io, con tanta umiltà e tanto affetto, ti chiedo, innanzitutto, di aiutare ogni fratello e sorella che incontrerai a rafforzare la sua fede in Cristo Risorto. Sembra poco. Ma è tutto. Da questa rinnovata fede nel Risorto può nascere tutto: anche la “risurrezione” della nostra comunità diocesana, delle nostre Chiese e delle nostre parrocchie. E, lo speriamo vivamente, di tutto il nostro popolo, di tutte le nostre istituzioni e di tutte le nostre realtà produttive.
Grazie fratello Giovanni Vescovo!
Il Signore Gesù Cristo, che ti chiamò un giorno al Sacerdozio e oggi ti chiama alla pienezza del Sacerdozio ti riempia della sua grazia e delle sue benedizioni. Ma soprattutto del suo amore.
Perché è di questo amore che tutti abbiamo un immenso bisogno. Io per primo!
La Madonna, Stella del mare e Stella dell’evangelizzazione, guidi tutti i tuoi passi e sostenga il tuo cuore.
Ti aspettiamo!
(Nella foto Col: Mons. Giuseppe Molinari)


23 Novembre 2009

Categoria : Cultura
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