Museo inagibile, ma sempre stato aperto
Pescara – Scrive Paola Marchegiani, foto, consigliera del PD: “Leggo non senza sconcerto sulle pagine del vostro giornale che l’Amministrazione Mascia avrebbe firmato un nuovo straordinario corso al Museo Cascella “a 39 anni dalla sua istituzione”. Lo sconcerto deriva innanzitutto dal fatto che il sindaco asserisce che la struttura avrebbe l’agibilità, cosa che in Comune non risulta, a fronte pure di verifiche fatte da me oggi stesso presso gli uffici competenti. Inoltre il Museo è sempre stato visitabile anche se la fruibilità è avvenuta per piccoli gruppi di persone.
Tutta l’operosità di cui Mascia si rende interprete a due mesi dal voto, facendo passare per lavori straordinari un intervento da 10.000 euro per l’impermeabilizzazione del tetto e la sistemazione di due porte anti panico, arriva negli ultimi mesi, perché fino ad agosto 2013, data in cui io stessa ho pubblicamente sollecitato i lavori, questi non sembravano interessare minimamente
l’amministrazione del sindaco uscente.
Leggo, ancora, che il museo sarebbe sprovvisto di catalogazione delle opere. Mi spiace doverlo
sottolineare, ma si tratta di un’altra cosa non rispondente al vero: perché non solo l’ex assessore
alla Cultura Adelchi De Collibus chiese e ottenne la catalogazione di tutte le opere, ma io stessa,
da assessora nell’ultimo mandato D’Alfonso, feci fare una catalogazione anche fotografica che, per
esempio, l’ex assessora Porcaro ha fornito alla professoressa Gabriella Albertini per il suo libro “I
CASCELLA, UOMINI D’ARTE”, come risulta dai ringraziamenti dell’autrice.
Mascia in 5 anni non si è mai interessato del Museo Cascella lasciandolo nel degrado, tanto che il
Vostro giornale ha pubblicato questa estate una lettera di un nipote di Tommaso che si
rammaricava per la grave situazione in cui esso versava. Mascia non sa che durante
l’amministrazione D’Alfonso De Collibus restituì alla città le pietre litografiche di Basilio e
furono acquisite nuove donazioni da parte di Tommaso Junior, Matteo Basilè, pioniere dell’arte
digitale, Davide Sebastian e Jacopo Cascella. Inoltre durante il mio assessorato fu inserito un
interessante itinerario fotografico, ideato e firmato da Eugenio Riccitelli.
Mascia non sà che l’attuale dislocazione delle opere più importanti avvenne sotto la guida di Pietro
Cascella intervenuto insieme a sua sorella Giannetta per l’inaugurazione nel 2004 di quelle sale
che l’articolo citato indica come “nuove” e che costituirono l’ampiamento dell’edificio originario, casa/stabilimento cromolitografico dei Cascella. Tutto questo per dire che con le bugie non si governa. Affermare cose non vere dopo cinque anni di
completa assenza nella vita del Museo, significa non avere rispetto della comunità che lo ha
frequentato e ne conosce il valore. La comunità pescarese merita una vera politica culturale e si
sente offesa ed umiliata di fronte ad una tale mistificazione della verità”.
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