Confartigianato: Abruzzo in forte recessione – Agricoltori sotto sequestri e ipoteche
L’Aquila – “I dati Istat del terzo trimestre 2009 sull’economia abruzzese rilevano che la nostra regione è in piena fase recessiva e presenta dati allarmanti sull’occupazione in calo (-5,9%, contro l’1,6% della media nazionale) e sulla caduta del Pil Abruzzo (-5,5% contro il -4,9% della media nazionale). L’Abruzzo, poi, è la terza regione italiana ad aver fatto ricorso alla cassa integrazione guadagni.”. Angelo Taffo e Daniele Giangiulli, presidente e segretario regionale di Confartigianato Abruzzo si dicono preoccupati per la forte flessione che sta vivendo l’Abruzzo, soprattutto dopo il sisma dello scorso 6 aprile. “L’economia di questa regione non marcia, le aziende perdono fatturato e c’è una vera e propria emorragia di posti di lavoro. Le imprese – affermano – mostrano chiaramente forti segnali di sofferenza al loro interno e non sono certamente aiutate dal regime fiscale di questa regione. Le conseguenze sociali di tutto questo sono allarmanti”. “L’Abruzzo – sottolinea Giangiulli – è la regione italiana che ha l’aliquota Irap più elevata, imposta utilizzata per ripianare il debito sanitario abruzzese, che penalizza soprattutto gli imprenditori che decidono di non licenziare i propri dipendenti. E’, in sostanza, una imposta ammazza-imprese. L’esecutivo regionale deve tagliare l’irap per ridare ossigeno alle aziende e far ripartire l’economia o molte imprese saranno destinate al tracollo. Con un buon piano sanitario – conclude – i fondi potranno essere reperiti senza dover gravare sulle aziende”. Taffo e Giangiulli, infine, puntano il dito contro il sistema ‘bancocentrico’ abruzzese, unico canale di finanziamento esterno delle imprese e contro il fondo di garanzia del micro credito, che si è rivelato totalmente inefficiente”.
AGRICOLTORI COLPITI – Anche il mondo dell’agricoltura e dell’allevamento, dice il Cospa di Dino Rossi, è duramente colpito dalla situazione economica sfavorevole, argomento al centro delle manifestazioni con i trattori a Roma in questi giorni. Scrive Rossi:
“Abbiamo tutti i documenti per dimostrare che una miriade di aziende agricole abruzzesi navigano in pessime acque, perchè
si ritrovano gli immobili ed addirittura anche i mezzi agricoli sotto sequestro. Tale situazione è dovuta al costante calo dei prezzi ai produttori, dovuto al cartello organizzato dalle aziende di trasformazioni con l’avallo delle associazioni di categoria. Questo sta portando al fallimanto delle aziende agricole con gravi ripercussioni sull’economia nazionale. Per questo
motivo il Cospa Abruzzo è sceso in campo affiancando la neo associazine di categoria, la quale ha chiamato in raccolta tutti i comitati di base del centro sud. Per qualsiasi informazione contattare il num 329-9491365″.
E’ la grave situazione di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi, che non ha suscitato, tuttavia, la dovuta attenzione da parte del mondo politico, dei partiti, delle istituzioni e dei mass media, soprattutto televisivi, che alle rivendicazioni degli allevatori e dei contadini non ritengono di dare lo spazio concesso ad altri lavoratori. Se non si è metalmeccanici in Italia, la tv non si accorge di nulla. Due pesi e due misure, o qualcosa di peggio? (Nella foto: La protesta del Cospa a Roma il 19 novembre)
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