L’Italia dei sogni di Palmerini
di GIANFRANCO GIUSTIZIERI – Superare immense distanze, valicare colline e montagne, attraversare sterminate pianure, navigare su fiumi mari ed oceani, infine incontrarsi tra le pagine di un libro.
Incrociare vite e vicende, dare voce a chi è lontano, portare le esperienze di coloro che sono vicini, avvicinare realtà distanti, tra lo sfogliare degli scritti raccolti.
Quasi duecentocinquanta pagine di viaggi reali e metaforici, di incontri, di narrazioni, di personaggi, di fatti, di bellezze nascoste.
Tutto questo è il nuovo volume di Goffredo Palmerini L’Italia dei sogni. Fatti e singolarità del bel Paese, edizioni «One Group», L’Aquila 2014.
Il quinto libro, dopo Oltre confine, Abruzzo Gran Riserva, L’Aquila nel mondo, L’altra Italia, non riserva sorprese. Infatti le pagine racchiudono ciò che il lettore aspetta da un appuntamento culturale ormai canonico e dal quale l’autore non può sottrarsi: il compendio di un diario di viaggio partito da molto lontano e proiettato nella realizzazione dei sogni di antiche emigrazioni. Protagonisti le donne e gli uomini di questa nostra Italia che, di generazione in generazione, hanno abbattuto barriere e portato lavoro e cultura in terre lontane. Donne e uomini di ieri e di oggi da non dimenticare, personaggi muniti di biglietti senza limiti di luoghi e di tempi che tornano e ripartono ancora. E con loro i valori e la cultura, le idee e i fatti, i sogni e le speranze, il futuro e la memoria.
Tante tesserine di un prezioso mosaico in cui si mescolano la luce dell’arte e la sapienza scientifica, la fede religiosa e l’impegno sociale, il volto del dolore e il calore della presenza, l’orgoglio dell’esserci e la tristezza della scomparsa.
Storie umane tratteggiate in quarantanove “racconti” che cronaca non sono ma diventano esperienze di vita racchiuse in una valigia che si apre al lettore.
Impossibile soffermarsi su ogni “racconto”, ogni pagina dona qualcosa. Allora apriamo a caso.
Dan Fante torna all’Aquila, un incipit culturale, un lampo di luce sulla città, un flash sullo scrittore e poi l’incontro e il murale da realizzare: L’Aquila sempre al centro, per volare lontano, per non dimenticare.
Si passa l’oceano e il Columbus Day a New York, l’orgoglio italiano ad esserci. Anche qui la storia avanza da quel 12 ottobre 1492 …, il contributo degli immigrati italiani allo sviluppo della nazione americana, richiami culturali continui dove architettura e storia si mescolano, le presenze, il fasto della Parata, le emozioni e l’Italia lì: sempre presente.
Poi qui da noi in Abruzzo. Il dolore e la memoria: Alvaro Jovannitti, Alberto Aiardi, Luciano Fabiani. Vite e storie diverse, uomini impegnati nella politica e seminatori di cultura, ora la certezza di essere «un po’ più soli».
Ancora lontano, in Argentina, paese sudamericano. Raffaella Cascella artista abruzzese, missione compiuta, mix di letteratura, arte, musica, con un progetto artistico-didattico e la consapevolezza che «[…] il nostro futuro può contare su una prospettiva di nuovo umanesimo solo se si demoliscono barriere e steccati tra genti e paesi anche lontani, costruendo un mondo dove assonanze e diversità diventino patrimonio comune di valori, di popoli e persone che si conoscano sempre più da vicino e si rispettino. Giacché il destino dell’umanità può conoscere un futuro di serenità e di pace solo se si opera per condividere, più che per coesistere». Cosa aggiungere alle parole di Palmerini?
Altro ancora, due grandi donne: Maria Federici e Filomena Delli Castelli, le pioniere della parità, donne della nostra storia, della nostra Costituzione. Qui la penna di Palmerini rivela tutto il suo potenziale: storia dell’emigrazione, economia, statistica, sociologia, politica, associazionismo, cultura in generale, s’incrociano per una lettura meditata da fare senza fretta al fine di assorbire un pezzo di storia che è poi la nostra storia: «[…] Nella difficile transizione che l’Italia vive, dove sovente domina l’apparenza piuttosto che l’essenza, esempi di vita quale quelli testimoniati da Filomena Delli Castelli e Maria Federici sono indispensabili riferimenti per poter migliorare il rapporto tra Istituzioni e cittadini, per recuperare credibilità alla politica, per riportare le Istituzioni, e chi è chiamato a ricoprirne il ruolo, alla necessaria austerità dei comportamenti, in linea con i sacrifici che il popolo italiano sta vivendo, per tornare finalmente a costruire il futuro della nostra Italia».
Parafrasiamo il testo dell’editore nel risvolto di copertina e chiudiamo: Buon viaggio al lettore in questo lungo percorso alla riscoperta, alla conoscenza e all’affermazione di valori mai perduti. Buon viaggio, oltre ogni confine!
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