Impianti Gran Sasso, qualche domanda


L’Aquila – Scrive l’ing. Dino Pignatelli al sindaco e al presidente del Centro turistico del Gran Sasso: “Leggo sugli organi di stampa che Venerdì scorso è stato approvato dal CdA del Gran Sasso il progetto preliminare per l’affidamento dei lavori di sostituzione della seggiovia Fontari. Lo stesso procedimento è stato fatto con tanto di conferenza dei servizi nell’autunno del 2013 con un progetto ragionato, discusso ma diverso da quello che, come riportato sulla stampa, è stato ora riapprovato con modifiche ritenute opinabili dal sottoscritto per i seguenti motivi.
Prima domanda: quanti progetti, che peraltro dovranno essere pagati, ne sono stati fatti sull’argomento, come vengono valutati ed in base a quale ratio, cioè se l’interesse è per lo sviluppo della stazione allora dovrebbero avere un filo conduttore unico e soluzioni condivise sia tecniche che finanziarie, non cambiare in base alla richiesta di modifica solo per esaltare una soluzione e un proponente piuttosto che un’altro.
Il progetto ora approvato ha, a mio avviso, notevoli criticità che espresse quando fu redatto il progetto autunnale, sono state invece adesso stravolte con questa nuova presentazione.
La prima criticità è sulla sostituzione della seggiovia Fontari con un nuovo tracciato che se da un lato affascina per la dimensione dell’impianto, dalla Scindarella all’Osservatorio, dall’altro si presta a notevoli critiche, le stesse che furono condivise all’origine ed orientarono la decisione autunnale di scegliere un tracciato piuttosto che l’altro ovvero:

a) Arrivo in prossimità dell’Osservatorio:
La volontà di arrivare in prossimità dell’Osservatorio rappresenta solo una operazione di difficile e controversa soluzione senza aggiungere nessun valore di pregio sia all’impianto che alle piste (solo pochi metri di dislivello in più) perché, per arrivare al punto previsto bisogna attraversare la strada Provinciale che, se aperta ( è consuetudine chiuderla ma in caso di necessità può essere riaperta sempre che non ci mettano un guard-rail allora sarebbe preclusa ogni possibilità) impedirebbe l’utilizzo delle piste e quindi dell’impianto e poi la necessità di alzare la linea in prossimità della strada comporterebbe una doppia problematica ovvero l’impianto deve consentire un franco verticale di almeno 5 ml dal punto piu basso della seggiola (PTS DM 08/03/99 art.3.11.3 ) quindi la linea alta almeno 9-10 ml con MASSIMA ESPOSIZIONE AL VENTO E PESANTE IMPATTO PAESAGGISTICO ( dal piazzale dell’albergo invece di vedere stagliato il Corno Grande si vedrebbero le seggiole della seggiovia e di sottostante ponte, …. la foto di Papa Giovanni P.2° che si staglia con lo sfondo del Gran Sasso non sarebbe più la stessa) oltre alla necessità di realizzare un ponte sopra la strada in corrispondenza e sotto la linea della seggiovia per scavalcare la strada stessa (prevista nel DM) con ulteriore pesante impatto. La posizione della stazione di monte rialzata rispetto al piazzale della seggiovia limiterebbe inoltre il passaggio dei pedoni sull’impianto in quanto in inverno sarebbe quasi impossibile raggiungerla vista la abbondante neve della zona e l’interferenza con le piste che da la partono (strada permettendo naturalmente) ed in estate comporterebbe un non agevole cammino per raggiungerla e lo stesso dicasi per i pedoni che volessere prendere l’impianto in salita.
La normativa (DM 08/03/99 art.3.11.3) prevede inoltre un accordo con il proprietario dell’opera interessata (Provincia) e questo prima della gara altrimenti sarebbe tutto vanificato. E’ stato chiesto ed ottenuto tale parere?
E’ stato proposto alla Regione, che con la commissione piste decide sulla ammissibilià delle stesse, se consentono il transito della pista sulla strada o sui parcheggi? E questo, naturalmente, sempre prima della gara.!!

b) La stazione di valle in prossimità della partenza della seggiovia Scindarella se da un lato è come detto affascinante presenta invece diverse criticità in quanto per raggiungerla dalle piste attuali servite dalla seggiovia Fontari si deve attraversare un tratto pressochè pianeggiante (in prossimità del rifugio) che con la stagione fredda e la neve dura con opportuno slancio consente il passaggio ma con la fine stagione (periodo con maggiori presenze sul Gran Sasso) diventa di difficile gestione in quanto la neve primaverile, meno scorrevole impedisce il raggiungimento di quella velocità necessaria allo scavalcamento, rendendo così indispensabile utilizzare l’attuale budello di confluenza delle piste della Scindarella che ora è facoltativo ma dopo diventerebbe obbligatorio con seri pericoli per la incolumità data la eccessiva presenza contemporanea di sciatori e con condizioni di neve, vista l’esposizione, di pessima qualità.

c) La posizione così defilata rispetto alla strada renderebbe inoltre di difficle utilizzo la prevista altenativa al parcheggio dell’albergo in quanto in prossimità non esistono spazi idonei al parcheggio di scambio previsto cosa che invece la attuale stazione di valle delle Fontari consente oltre alla presenza del rifugio con servizi annessi.
Altro punto da chiarire non meno pesante riguarda la Telecabina di Montecristo; a cosa serve se non vengono prima realizzati gli impianti di collegamento con il bacino di Campo Imperatore? Nel progetto approvato in autunno si era data priorità all’ampliamento del dominio sciabile in area Campo Imperatore-Fosse di Paganica-Valle fredda rendendo quindi molto più appetibile l’area sciabile esistente prevedendo in futuro il sicuro e necessario collegamento di Montecristo. Con il progetto invece proposto si crea un impianto con costi di realizzazione e di gestione enormi e spropositati rispetto al limitato utilizzo estivo (scontata la chiusura invernale). Suppongo che la realizzazione dell’Impianto consenta il recupero del finanziamento regionale a suo tempo concesso ma va evidenziato che per realizzarlo occorre spendere in più almeno 3 -4 volte l’importo finanziato (parliamo di svariati milioni di euro) . Vale la pena una tale spesa per un impianto che se non collegato con Campo Imperatore è destinato a far la fine degli impianti esistenti a Montecristo?
All’errore fatto a suo tempo con la richiesta di finanziamento per questo impianto, invece che per altri più necessari, si rimedia con un altro errore.?
La abitudine a lavorare in contesti dove il fine è la funzionalità degli impianti e delle stazioni in generale mi obbliga a scegliere le migliori soluzioni per una ottimale resa degli investimenti mi ha indotto a questa critica ma sono disponibile ad un serio confronto e se quanto sopra detto è criticabile accetto le critiche da chiunque sappia argomentarle ma che non sia solo critica ma che aiuti realmente a risolvere il problema Gran Sasso nel migliore dei modi per un serio e sicuro sviluppo.


01 Aprile 2014

Categoria : Cronaca
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