“L’Italia dei sogni”, un libro da consigliare


STORIA E STORIE CHE TUTTE LE SCUOLE ITALIANE E GLI ISTITUTI DI CULTURA ALL’ESTERO DOVREBBERO AVERE -
di Domenico Logozzo *
L’Aquila – Come eravamo. Come siamo. Come vorremmo essere. In Italia e oltre i confini della Penisola. Dal sogno passare alla realtà della Bellezza dell’Italia. Il recente film di Paolo Sorrentino premiato con l’Oscar ha riacceso i riflettori sulla nostra ricchezza artistica, storica e culturale da tutelare e valorizzare. E’ fresco di stampa ed è stato presentato venerdì scorso, 28 marzo, a L’Aquila, con una magnifica cornice di pubblico che ha riempito in ogni ordine di posti l’auditorium. E tra il pubblico una delegazione di 21 studenti del Colorado College (Usa) guidati dal prof. Salvatore Bizzarro, all’Aquila per visitare la città e l’Istituto Cinematografico “La Lanterna Magica”. E’ un vero e proprio libro di storia, quello di Goffredo Palmerini, che tutte le biblioteche delle scuole italiane e gli Istituti di Cultura Italiana all’estero dovrebbero possedere e rendere fruibile alle giovani generazioni, lasciandolo come preziosa eredità ai ragazzi del futuro. ”L’Italia dei sogni – Fatti e singolarità del bel Paese”, One Group Edizioni, ultima fatica letteraria di Goffredo Palmerini, un grande studioso con L’Aquila nel cuore e gli italiani che sono partiti e quelli che sono rimasti nella mente, racconta un popolo che ha grandi potenzialità e può davvero sognare positivo. Basta volerlo. E’ il filo ideale che lega questo libro ai due precedenti, “L’Aquila nel mondo” e “L’Altra Italia”, che tanto successo hanno riscosso e con i quali forma una trilogia.

”Un sogno in un ognuno dei tre titoli di Palmerini: contribuire con i suoi scritti a varcare i confini imposti da ogni pessimistica visione che vorrebbe come persi i valori della nostra terra e delle sue genti”, annota l’editore. Palmerini, con la modestia che l’ha sempre contraddistinto, dice: ”Sono consapevole che nulla di eccezionale si trovi in questi miei scritti. E tuttavia l’accoglienza favorevole che ricevono, con le più varie motivazioni, fanno ritenere semplicemente utile il mio “servizio” verso le comunità italiane nel mondo”. E dedica un pensiero particolare al Capo dello Stato Giorgio Napolitano “con ammirazione per l’alto magistero esercitato alla guida dell’Italia in uno dei periodi più difficili della nostra storia”. Sottolinea “la saggezza,l’equilibrio ed il costante e rigoroso riferimento alla nostra Costituzione” e lo ringrazia per l’apprezzamento del libro “L’Altra Italia” che “ha particolarmente gradito”, come gli ha scritto il dott. Carlo Guelfi, Consigliere e Direttore dell’Ufficio di Segreteria del Presidente della Repubblica.

Gli scritti di Palmerini hanno un alto valore sociale e culturale. ”Una funzione di straordinario spessore“, rileva opportunamente nella prefazione Errico Centofanti, giornalista e scrittore. Proprio così. Ha costruito un circuito mondiale di contatti “con appassionata meticolosità” e diffonde le notizie. ”Non si tratta di un’attività da agenzia di stampa”, precisa Centofanti. E spiega: “Goffredo produce reportages dettagliati, precisi, accuratamente documentati, su avvenimenti e persone di entrambi i fronti: parla delle cose italiane che possono suscitare l’interesse di chi vive altrove e a noi racconta quel che mai verremmo a sapere di quell’altra Italia, fatta di decine di milioni di uomini e di donne che vivono all’estero e nelle cui arterie scorre sangue di origine italiana”. La riscoperta delle radici. Non nostalgici ricordi, ma inviti a capire com’eravamo e a non dimenticare i grandi sacrifici degli emigranti in Italia e nel mondo. Successi sofferti. Il presente ed il passato. ”Un incrocio di informazioni e di riflessioni con cui si accrescono ogni giorno la consapevolezza della realtà e l’attitudine a sviluppare fattori di progresso”, dice ancora Centofanti.

“Ma cosa c’è in questo volume di così vasto interesse umano per gli innumerevoli lettori italiani sparsi nel mondo?”, si chiede nella presentazione Salvatore Bizzarro, che negli Stati Uniti è professore di italiano e spagnolo nell’università del Colorado College, a Colorado Springs. ”Per cominciare – dice – abbiamo un’idea precisa della stampa italiana all’estero e della sua preziosa funzione. Uno dei riferimenti ricorrenti e principali è il terribile terremoto del 2009 che ha devastato L’Aquila, una delle città più belle d’Italia e la mia prediletta”. Lo studioso mette poi in evidenza che “il libro inizia con uno scritto sul Santuario dedicato a Giovanni Paolo II e sulla Perdonanza, il primo giubileo istituito da papa Celestino V. Una breve descrizione ci conduce nell’incantevole villaggio di San Pietro della Jenca e nell’omonima chiesetta medievale. In quel luogo si ricordano tre papi: San Pietro Apostolo, Celestino V – che,con la Perdonanza, cancellò il commercio delle indulgenze – e Giovanni Paolo II a cui è stato dedicato il Santuario di San Pietro della Jenca”. Santuario recentemente salito alla ribalta delle cronache nazionali e internazionali per il furto sacrilego compiuto da tre giovani che avevano portato via e poi buttato perché ritenevano di scarso valore, un reliquiario con un pezzetto di stoffa intrisa di sangue, ritagliata dall’abito che Giovanni Paolo II indossava il 13 maggio nel 1981, quando rimase vittima dell’attentato compiuto da Ali Agca in piazza San Pietro. A donare la reliquia, che è stata recuperata dalla polizia su indicazione degli stessi ladri, era stato il segretario del pontefice nel 2011, Stanislaw Dziwisz, oggi cardinale e arcivescovo di Cracovia. Aveva spesso accompagnato Karol Wojtyla in gran segreto sulle tanto amate montagne abruzzesi.

Palmerini, a proposito della Perdonanza, fa una riflessione di estrema attualità: ”Sarebbe proprio un altro miracolo di San Pietro Celestino se chi detiene i pubblici poteri, ad ogni livello, in luogo di reciproche accuse e polemiche a non finire, si provasse a trovare, in pace e con buona volontà, i sentieri del bene comune. Quel che serve all’Aquila e agli aquilani”. Vivere serenamente. Dalle lezioni di Giovanni Paolo II e Celestino V, al capitolo successivo sul “Museo delle Lettere d’Amore” di Torrevecchia Teatina. Scrive: ”Diverrà uno dei Musei più singolari al mondo, nel costruire uno straordinario fondo di memorie ed emozioni attraverso la raccolta, la catalogazione e la conservazione di preziose testimonianze private, le più intime, che così diventeranno un patrimonio condiviso. Ad inaugurarlo, nell’agosto del 2011, Giò Di Tonno, un cantante tanto amato, vincitore del festival di Sanremo con Lola Ponce.

Tanti personaggi raccontati in 280 pagine ricche di testimonianze d’affetto alle origini. Il prof.Alberto Di Giovanni, direttore del Centro Scuola e Cultura Italiana di Toronto che ha donato alla sua Roccamorice “una collezione d’arte e una biblioteca di notevole valore culturale e patrimoniale”. Dan Fante, “figlio del mitico scrittore italo-americano John Fante (originario di Torricella Peligna dove ogni anno per iniziativa della studiosa Giovanna Di Lello si svolge il festival letterario “Il dio di mio padre” ) e scrittore di successo egli stesso”. A L’Aquila ha dato il “primo spruzzo di colore” ad un “murale nel cuore della città “ come “testimonial d’eccezione ad un’altra delle numerose iniziative che l’Associazione Jemo ‘nnanzi da quel tragico 6 aprile 2009 porta avanti nella città devastata dal terremoto”. Invito alla ripartenza. Appello alla rinascita. Con l’ottimismo della volontà. Don Tonino Bello, raccontato da Francesco Lenoci nel libro “Spalancare la finestra del futuro”. Una riflessione sui giovani. ”Si parla di generazione tradita, -scrive Palmerini – la più colpita dalla crisi, dalla disoccupazione, dalla recessione. Eppure l’autore confida nei giovani e li invita, con le parole di don Tonino Bello, a “danzare la vita” senza scoramenti. Li esorta, anzi, a farsi organizzatori della Speranza, preparandosi a svolgere ruoli da protagonisti nello sviluppo sociale e civile del Paese, specialmente nel mondo del lavoro, dove occorre essere consapevoli che un bravo imprenditore – allo stesso modo di un bravo comunicatore e di una persona comunque orientata al futuro – “deve sapere, deve saper fare e deve farlo sapere”.

Mario Fratti, il drammaturgo abruzzese che “dal 1963 vive a New York dov’è un’autorità indiscussa del teatro americano e mondiale”. Nel 2011 organizzò e finanziò una rassegna sui nuovi autori italiani.”E’ un cruccio del grande drammaturgo che non si fa ragione della miopia tutta italiana di trascurare i nostri autori, sovente di grande valore, per rappresentare opere di stranieri”. Fratti ha mantenuto solidi i legami con L’Aquila, dove ha presentato il libro di Palmerini “L’Altra Italia” ed ha partecipato all’anteprima di una sua opera, la commedia Frigoriferi, “trasposta in musical per iniziativa dell’Associazione Mamò e della sua effervescente presidente, Federica Ferrauto”. Rimanendo negli Stati Uniti, Palmerini dedica molto spazio al Columbus Day, la manifestazione dell’orgoglio italiano. Una cronaca dettagliata della sfilata “un’occasione annuale per esprimere l’orgoglio della comunità italiana, le eccellenze della nostra cultura, il contributo italiano alla crescita ed alla storia degli Stati Uniti d’America. Tutti elementi che nel Columbus Day si fondono, in un caleidoscopio di emozioni profonde, palbabili”.

Dicevamo un libro di storia. Proprio così. Ricordando “le pioniere della parità: Filomena Delli Castelli e Maria Federici, costituenti abruzzesi”. Maria Federici, aquilana, è stata tra le 5 donne delle 21 elette all’Assemblea Costituente che hanno fatto parte della “Commissione Speciale dei 75 che elaborò il progetto di Costituzione poi discusso in aula dall’Assemblea ed approvato il 22 dicembre ‘47”. E’ grazie al suo impegno se è stato consentito l’accesso alle donne in magistratura e se le famiglie, l’associazionismo e i diritti sindacali hanno avuto la dovuta attenzione, così come si è molto impegnata per aiutare gli emigrati e le loro famiglie. Filomena Delli Castelli, originaria di Città Sant’Angelo in provincia di Pescara, il padre emigrante in America, dopo laurea in lettere e filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha insegnato nel magistrale del suo paese. Impegnata in politica, ha fondato la sezione della Democrazia Cristiana e successivamente è stata nominata segretaria provinciale del Movimento Femminile. Eletta all’Assemblea Costituente italiana il 2 giugno 1946 è stata rieletta alla Camera dei deputati nel 1948 e poi nel 1953. Dal 1951 al 1955 è stata anche sindaco di Montesilvano. Una delle prime donne – se non la prima – ad essere eletta Sindaco. Ha collaborato con la Rai nel settore della cultura e del volontariato.

Palmerini scrive, riguardo alle due costituenti abruzzesi: ”Il loro pensiero illuminato, lo stile di vita, il loro assiduo impegno politico e sociale, restano un esempio notevole nel tempo che viviamo. Oggi il loro esempio stride con certa volatilità del pensiero, con certa incoerenza dei comportamenti politici, con la labilità dei riferimenti ai grandi valori”. Bisogna rileggere le lezioni di Filomena Delli Castelli e di Maria Federici “per poter migliorare il rapporto tra istituzioni e cittadini, per recuperare credibilità alla politica” e soprattutto “per tornare a costruire il futuro della nostra Italia”. Per far diventare una bella realtà “L’Italia dei sogni”! Queste le considerazioni sul bel volume di Goffredo Palmerini, presentato in un pomeriggio memorabile per il feeling che si è stabilito con un pubblico molto attento agli interventi dei relatori e dell’autore. Il prof. Bizzarro, in apertura dell’evento, nell’intervento di saluto, ha letto anche una lettera di ringraziamento che il Rettore del Colorado College, la prof. Jill Tiefenthaler, ha inviato a Goffredo Palmerini per la sua preziosa collaborazione con l’ateneo americano nell’assistenza agli allievi per i loro studi di cinematografia durante i corsi estivi in Abruzzo.
*già Caporedattore del TGR Rai


31 Marzo 2014

Categoria : Cultura
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