Via Crucis solidarietà in carcere
Pescara – «C’è sempre la resurrezione dopo la sofferenza». Si è aperta con queste parole di suor Livia Ciaramella – presenza silenziosa e preziosa tra gli “ospiti” della Casa Circondariale di Pescara – la XXIII Via Crucis della Solidarietà organizzata dalla Caritas diocesana presso la struttura di via San Donato.
A guidare l’incontro, insieme al cappellano don Giovanni Campoverde, c’era il Movimento Pro
Sanctitae e circa 80 volontari delle Caritas parrocchiali della diocesi, da Montesilvano a Pescara,
dal vicino quartier San Donato fino a Penne. Dopo aver ascoltato il saluto del vescovo portato da
Roberta Fioravante, della Pro Sancitate «Mons. Valentinetti è molto dispiaciuto di non poter
essere qui con noi ma ci ha pregato di salutarvi uno per uno», si è dato avvio al momento di
preghiera le cui riflessioni prendevano spunto da alcuni parole pronunciate da Papa Francesco in questo
primo anno di pontificato.
Volti giovani e meno giovani segnati dalla vita e dal tempo; stranieri ma anche molti italiani hanno
partecipato alla via crucis in un clima di ascolto e silenzio. «Un momento diverso, di condivisione e
di preghiera che è stato bello condividere insieme – queste le parole di don Giovanni – come
un’ulteriore tappa del cammino verso la gioia della Pasqua»; «Oggi ci siamo fatti intercessori – ha
proseguito don Campoverde – di tanti che si affidano alla nostra preghiera. Continuiamo a pregare per
le nostre famiglie e per coloro cui abbiamo provocato del male affidandolo al Signore perché lo
trasformi in benedizione».
Non c'è ancora nessun commento.