La mezza riforma delle province
L’Aquila – I PRESIDENTE DIVENTANO PER ORA COMMISSARI E I PICCOLI COMUNI SI ACCORPANO – Se il governo avrà la fiducia, come si trasformerà la geografia dell’Abruzzo? E’, comunque la si voglia vedere, una mezza riforma quella che ci si prepara a varare e a parere di molti poco dovrebbe cambiare almeno durante il 2014. I presidenti diventeranno commissari, almeno per l’anno in corso, i dipendenti resteranno al loro posto. La politica riceverà , questo è vero, meno soldi, ma per la vera sparizione delle province occorreranno passaggi legislativi complessi e modifiche costituzionali da attuare negli anni a venire. E, si sa, quando si parla di cose da fare in Italia i tempi sono imprevedibili.
Intanto, presidenti-commissari, funzioni e compiti limitati, soldi che mancano anche per accendere i termosifoni nelle scuole, come ha detto il presidente di Chieti, Di Giuseppantonio. Molto potrebbe cambiare, invece, per i piccoli comuni. Saranno accorpati per formare comunità di almeno 10.000 abitanti, che scenderanno a 3.000 nelle zone di montagna. In sostanza, si farà (ma molti sono i dubbi…) ciò che già molti anni fa alcuni sindaci suggerivano: unire i piccoli comuni, risparmiare sui segretari comunali (adoperati a scavalco, come da tempo già avviene), risparmiare sui servizi. Cose ovvie e necessarie da decenni, che oggi vengono presentate come grandi riforme.
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