Bonifica Bussi, Realacci vuol sapere
Bussi – Magari un po’ in ritardo, dopo tanti anni persi e un processo che non riesce a decollare, Ermete Realacci, presidente della VIII commissione Ambiente della Camera, ha presentato una interrogazione ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico sulla discarica di Bussi sul Tirino. Il parlamentare intende sapere “a che punto sia la caratterizzazione dell’inquinamento dei siti, lo stato dell’arte delle bonifiche e chi paghera’ il risanamento ambientale di Bussi sul Tirino”. Realacci auspica che la “bonifica e reindustrializzazione di Bussi sul Tirino siano esempio di avanguardia per sostenibilita’ e green economy”. Ai ministri ha inoltre chiesto “se vogliano istituire, di concerto con la Regione Abruzzo e il Comune, un tavolo tecnico per favorire la riconversione dell’area con progetti che siano compatibili con gli interventi di bonifica e la tutela dell’ambiente”.
“Una bomba ecologica, la piu’ grande d’Europa, sepolta ai piedi del Parco del Gran Sasso e di quello della Majella, a Bussi sul Tirino”. E’ questo che rappresenta, come denunciato oggi da Giovanni Valentini con un’inchiesta pubblicata da la Repubblica – commenta Realacci – la discarica di Tre Monti. Un sito di circa trenta ettari, a poca distanza dalla confluenza dei fiumi Tirino e Pescara, dove sono state interrate quasi 250 mila tonnellate di rifiuti tossici e scarti industriali della produzione di cloro, soda, varechina, formaldeide, perclorati e cloruro di ammonio dell’ex polo chimico Montecatini Edison, per un danno ambientale stimato in 8,5 miliardi di euro e un costo di 600 milioni per la bonifica. Che continuano a inquinare la terra e il sottosuolo. Dopo 40 anni di denunce, che stanno portando i responsabili di questo disastro nelle aule giudiziarie – prosegue il deputato – potrebbe finalmente partire un’operazione di bonifica e riqualificazione che funga da modello per le riconversioni industriali del Paese. Oltre alla discarica, infatti, anche il sito dell’ex polo chimico e’ interessato da un piano di bonifica e di reindustrializzazione da parte dell’Amministrazione comunale che ha gia’ attirato l’interesse di venti aziende e che sarebbe una boccata di ossigeno per il rilancio della locale occupazione. A patto che, come chiedono molte realta’ locali tra cui Legambiente, la reindustrializzazione sia improntata alla sostenibilita’”.
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