Blundo: a chi vendiamo armamenti?
L’Aquila – “Ho depositato un’ interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’ Economia e delle Finanze in materia di controllo sul trasferimento di materiali d’armamento ” – comunica la cittadina al Senato Enza Blundo. “Infatti da alcuni anni all’interno dell’annuale rapporto previsto ai sensi della legge n. 185/1990, è da evidenziarsi la costante assenza dell’allegato denominato “Riepilogo in dettaglio suddiviso per Istituti di Credito”, nel quale devono essere indicate le singole operazioni di esportazione di armi italiane autorizzate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a tali Istituti.
Dall’ultimo resoconto ufficiale presentato, si è evinto che il maggiore acquirente è stato Israele ( dall’ Alenia Aermacchi , 30 velivoli addestratori M-346 e altro materiale per un valore complessivo di quasi 473 milioni di euro) e tra i principali destinatari ,oltre agli Stati Uniti (419 milioni di euro), figurano l’Algeria 263 milioni di euro), l’Arabia Saudita (245 milioni di euro), il Turkmenistan ( 216 milioni) e soprattutto la Turchia con 1.483 milioni.
Secondo alcune accurate analisi effettuate dall’Istituto di Ricerche Internazionale “Archivio disarmo”, le industrie italiane hanno esportato partite ragguardevoli di armi leggere verso Paesi che hanno combattuto o stanno combattendo contro i soldati italiani impegnati in azioni di peace keeping e verso paesi sottoposti a politiche internazionali di embargo, scenario di gravi violazioni dei diritti umani.
Ho chiesto al Ministro se intenda provvedere all’integrazione e alla pubblicazione dell’allegato succitato al “ Rapporto annuale sui lineamenti di politica del Governo in materia di controllo dell’esportazione, dell’importazione e del transito dei materiali d’armamento” , riportando le indicazioni delle singole operazioni autorizzate dal Ministero interpellato relative all’esportazione di armi italiane, anche in riferimento agli anni mancanti (2011, 2010 e 2009) come previsto dalla legge ; inoltre, se intenda altresì verificare l’effettivo stato di applicazione della legge vigente, tenuto conto delle numerose modifiche subite dalla stessa e della sua ormai residua capacità ad assicurare controlli efficaci e necessaria trasparenza.”
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