Meglio quando la lira svalutava…
Pescara – A TUTTI QUELLI CHE VANTANO L’EURO: “SI, MA ABBIAMO UNA MONETA FORTE!” – L’OPINIONE DI GENNARO VARONE –
(di Stefano Leone – stefanoleone8@gmail.com)
Il Dottor Gennaro Varone, magistrato e musicista ha, fra le sue declinazioni personali una profonda passione per l’economia. Ne tratta, ne disquisisce, valuta e propone. Da sempre si è detto contrario all’Euro e, spessissimo, sulla sua pagina Facebook, posta riflessioni e ragionamenti sull’argomento. L’ultimo post, (così dicono si chiamino), di Varone è un ragionamento che, sviscerato con argomentazioni articolate ma molto dirette, porta alla conclusione che meglio si stava quando si stava peggio. Scrive Gennaro Varone:
“Una Moneta è “naturalmente” forte quando vi è richiesta estera di quella moneta. La moneta può essere considerata stessa una “merce“: se acquirenti stranieri chiedono molti euro per acquistare i prodotti italiani, il prezzo dell’Euro (cioè, il cambio dell’Euro) resta “alto”. Euro Forte. Ora, se lasciassimo fare al Mercato, l’Euro dovrebbe essere forte (e il cambio alto) ad una precisa condizione: che la richiesta di euro dipenda da una reale competitività dell’Italia. Invece, l’Euro è mantenuto forte “artificialmente“. Perché? Semplice. Riflettiamo : un Euro italiano vale quanto un Euro tedesco. Dunque, non può accadere che l’Euro italiano si svaluti rispetto (ad es.) al dollaro e l’Euro tedesco conservi, invece, il suo cambio “alto“. Allora, è necessario che il cambio Euro/dollaro sia tenuto ‘alto’ (per tutti “gli” Euro dell’Eurozona) grazie ad interventi artificiosi della Banca Centrale. E’ conveniente tutto ciò? Vediamo. Col cambio forte, supponiamo che UN euro valga DUE dollari. Se è così, io con un Euro posso acquistare il doppio di ciò che gli americani possono acquistare con un Dollaro. Mi frego le mani ed acquisto prodotti americani. E sono tutto contento. Il sistema funziona fino a che l’America (che, a differenza nostra, può stampare tutta la moneta che vuole) immette molti dollari nel mercato americano: molti dollari che girano fanno si che noi acquistiamo prodotti americani, d’accordo; ma che anche gli americani, i quali hanno denaro da spendere, acquistano prodotti italiani. Ma, c’è un “ma”. Nel 2008 il sistema americano va in crack mondiale con il fallimento della Lemann&Brother. La Federal Reserve reagisce chiudendo i rubinetti e non ci sono più dollari. Noi, col nostro “Euro forte“, continuiamo ad acquistare prodotti americani. Gli americani, tuttavia, rimasti senza dollari in tasca, non acquistano più i nostri. Attenzione ora: noi acquistiamo i prodotti americani; gli americani non acquistano i nostri…e i nostri, scusate tanto, chi li acquista? Nessuno. Quindi, mentre ci freghiamo le mani, tutti contenti perché possiamo acquistare con UN euro ciò che gli americani acquistano con DUE dollari … veniamo licenziati. Eh si! Perché siamo dipendenti di quella fabbrica di prodotti italiani che non acquista piu‘ nessuno. Questo è l’Euro forte. Non viene da rimpiangere la svalutazione? La svalutazione è un effetto del libero mercato. Con la lira svalutata, noi non avremmo più acquistato prodotti americani (non ci sarebbe convenuto più), mentre gli americani avrebbero continuato ad acquistare i nostri (convenienti per loro). Ecco che cosa accade con l’Euro forte. Vogliamo tornare competitivi in questo sistema? Possiamo: riducendo i costi del lavoro, cioè licenziando e riducendo i salari. Ci sembra “conveniente”?”.
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