Archeologia in Abruzzo nel doposisma
L’Aquila – (di Walter Grossi – Coordinatore nazionale ANA e Maria Cristina Vincenti – Archeoclub d’Italia Aricino-Nemorense) -
Dal 19 al 22 novembre presso l’Hotel Centro Congressi Ariston, a Paestum, si terrà la XII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, evento che nell’edizione 2008 ha contato oltre 200 espositori e 10.000 visitatori. La Borsa è una delle maggiori vetrine internazionali per tutto il mondo del turismo nell’ambito del settore archeologico attirando l’interesse di enti, istituzioni, addetti ai lavori e attenti osservatori, sempre affluiti in numero copioso.
Evento focale dell’edizione 2008 sarà nella giornata di sabato 21 novembre una tavola rotonda dal tema «L’archeologia in Abruzzo dopo il terremoto: esperienze e proposte per la rinascita».
Oltre all’ANA, promotore dell’iniziativa, la tavola rotonda vedrà la partecipazione del Presidente dell’ Archeolclub d’Italia Onlus, di archeologi professionisti insieme ad autorevoli esponenti delle Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo, del mondo accademico, anche dell’Università dell’Aquila, oltre ad Associazioni ed Enti del territorio colpito dal sisma attivi nella tutela e valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale e naturalistico della provincia dell’Aquila.
Pertanto proprio a Paestum, sarà presentato ufficialmente un protocollo di intesa promosso dalle due maggiori associazioni nazionali di settore, Archeoclub d’Italia e ANA, e che chiederà il sostegno alle maggiori istituzioni tra cui la Regione Abruzzo, la Provincia dell’Aquila, il Ministero dei Beni Culturali, la Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo e vari comuni abruzzesi, con lo scopo di procedere compattamente a favore della tutela del patrimonio archeologico del territorio aquilano cosi duramente colpito dal sisma. Prima azione del progetto è una mostra itinerante sulla Necropoli protostorica di Fossa che sarà ospitata in ben 15 sedi dell’Archeoclub d’Italia, da Trento a Nicolosi in Sicilia, ma soprattutto alla XII Borsa del Turismo Archeologico l’ Archeoclub d’Italia formulerà una proposta molto ambiziosa: quella di far adottare i siti archeologici della provincia dell’Aquila dall’UNESCO affinché diventino patrimonio dell’umanità .
L’ANA, la più grande associazione di archeologi professionisti d’Italia, ormai da tempo impegnata in Abruzzo, presso le zone colpite dal terremoto, si è adoperata per tutta l’estate in iniziative volte ad aiutare le popolazioni colpite ed i Beni Culturali. Dalla raccolta di fondi e beni di prima necessità , tra i soci, al sostegno alla pulizia e la valorizzazione della necropoli protostorica di Fossa sino alla solidarietà ai più piccoli del paese di Fossa attraverso il progetto Archeotram recentemente messo a disposizione dei bambini della Scuola Elementare e Materna Beato Berardino de Amici, che hanno potuto cosi visitare – illustrati da archeologi volontari – i monumenti dell’ antica Roma da una angolazione particolarissima: attraversando il cuore della città storica a bordo di vetture d’epoca.
L’ARCHEOCLUB D’ITALIA Aricino-Nemorense partecipante all’iniziativa, anche in rappresentanza delle sedi Archeoclub d’Italia del Lazio, nella persona di Maria Cristina Vincenti, che in qualità di archeologo volontario che ha contribuito al primo recupero della Necropoli di Fossa. Infatti, in seguito all’evento sismico dello scorso aprile – e dopo l’adozione di Fossa da parte del Comune di Ariccia – è nata l’idea, da parte di ANA e Archeoclub D’Italia, di concerto con l’Assessore alla Cultura del Comune di Fossa Berta Giacomantonio e l’ispettore di zona della Sovrintendenza Archelogica d’Abruzzo dott. Vincenzo D’Ercole, di realizzare un primo progetto di recupero e valorizzazione della nota area archeologica vestina, anch’essa danneggiata dal sisma. Un primo risultato fu l’apertura al pubblico del sito archeologico di Fossa durante il G8 dell’Aquila dello scorso luglio. Da questo primo passo, è nato un grande progetto di valorizzazione che riguarda Fossa e che partendo da essa intende coinvolgere tutti i siti archeologici del territorio colpito dal sisma.
(Nella foto Col: Il tempio italico di Castel di Ieri)
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