Si sgonfia la defenestrazione del sindaco
Pescara – NON SE NE FA PIU’ NULLA – LA POLITICA SEMBRA DIRE “ABBIAMO SCHERZATO…” – Scaduti i termini, scadute soprattutto le flebili (o finte?) volontà demolitorie nei confronti del sindaco (comunque uscente il 10 aprile prossimo) Luigi Albore Mascia. Non sarà defenestrato a causa delle dimissioni di almeno 21 consiglieri, che avrebbero portato al commissariamento del Comune più grande dell’Abruzzo.
A 21 dimissioni non si è arrivati, e ciò mette in luce la effettiva mancanza di una volontà politica. Inutile parlare – come qualcuno ha fatto – di “soccorso rosso” o di altre battute ad effetto. Probabilmente, nessuno aveva davvero l’intenzione di abbattere il sindaco, che comunque ha poche settimane da sindaco. E poi? Si vedrà : se sarà ancora Mascia il candidato, bisognerà tirare fuori dalle urne il futuro del Comune. Se ci saranno anche Testa (che è ben deciso ad esserci) e Carlo Masci (che si è candidato oggi), il risultato è probabilmente imprevedibile. O meglio, verosimilmente… vincerà Alessandrini.
La politica pescarese – quali che siano i veri motivi ipogei – non ha fatto una gran figura con i pescaresi. Se era una manovra per imporre badanti al sindaco e tagliare o promuovere alcuni progetti che stanno a cuore a qualcuno, è una brutta storia. Di quelle che la gente non capisce, non giustifica, non accetta. Prima di tutto e tutti la città , che torna a soffrire persino di insabbiamenti del porto canale e del porto turistico. Ma non pare che sia esattamente questa la premura di chi mira alle poltrone e allo scanno più alto, quello del sindaco che verrà .
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