PD-Aq, la gente sceglierà i candiati
L’Aquila – (G.Col.) – O per nascondere rivalità e stridori interni, o per esibire muscolari metodi democratici, sta di fatto che il PD ancora una volta propende per le primarie. Serviranno, stavolta, a indicare chi dovrà essere candidato consigliere aquilano – si badi bene alla territorialità , perché tutti hanno paura della Marsica – nella nuova assemblea regionale che sarà eletta il 25 maggio. Più snella, si soli 30 elementi, il che significa anche problemi nuovi per i candidati. Tradotto: molti voti. La Marsica, è dimostrato, ha sempre saputo compattarsi e alla fine votare massiccia per i suoi, facendo la parte del leone (meritata) in provincia dell’Aquila. I Marsi sono da duemila anni e passa un popolo…
Stavolta il PD aquilano è deciso ad esprimere quanto meno un consigliere “suo”, cittadino, altrimenti rischia di non esserci nell’assemblea prossima ventura. Di non esserci, intendiamoci, come partito espressione della città .
E allora, primarie. Dal PD regionale non escono mai notizie vere, cioè scritte e sottoscritte in una nota ufficiale, perché la direzione regionale non ne sa o non ne vuole produrre. Si affida ai sussurri e alle indiscrezioni, che sono pilotabili.
Per quel che se ne sa, da soffiatine di oggi, quindi, il partito avrebbe deciso per primarie il 30 marzo (ma la data è solo una indiscrezione). I nomi? Pietrucci, Moroni, Nusca e forse Di Stefano. Lolli? No. Già da giorni si era sfilato, non intende candidarsi al consiglio. Evidentemente ha altre prospettive, consolidate nel partito, perché è semplicemente impensabile che L’Aquila-PD rinunci ad un suo esponente storico, di spicco, stimato e perennemente all’opera per risolvere qualche problema. Lolli non dorme mai, più o meno dietro le quinte lavora, si serve dei suoi buoni contatti politici nazionali, punta a risultati. Può il PD accantonarlo? A meno che non sia diventato masochista, chiunque direbbe di no.
Nella nuova regione per Lolli potrebbero esserci incarichi di rilievo e prestigio. Meglio, dunque, eleggere, produrre risultati, ampliare il numero a tutti i livelli, rafforzare la bandiera aquilana che spesso sembra un vessillo in quiescenza. Un brandello. Che però non intende mollare.
La gente quindi sceglierà chi deve andare all’Emiciclo, o almeno provarci il 25 maggio.
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