Grande Pescara: via a referendum
Pescara – Riceviamo: «Parte oggi la campagna referendaria per il si alla fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per far comprendere ai cittadini l’importanza di questo appuntamento». Così Carlo Costantini, presidente del Comitato promotore Pescara, Montesilvano, Spoltore, ha dato il via ufficiale alla campagna referendaria per il si, in vista dell’appuntamento che vedrà il 25 maggio i cittadini dei tre comuni esprimersi sulla proposta di fusione in un’unica nuova città.
«Apriremo Comitati nelle tre Città – ha proseguito – a Spoltore è già aperto da tempo; a Pescara apriremo nei prossimi giorni in Via Carducci, ang. Via Parini; a Montesilvano dobbiamo ancora individuare la sede. Inoltre, saremo nelle piazze con dei gazebo per incontrare direttamente i cittadini e chiederemo di entrare nelle scuole, per rendere anche i giovani partecipi di questo appuntamento con la storia: dal 1948 in poi è, infatti, la prima volta che una popolazione così numerosa (200.000 abitanti) è messa nella condizione di votare per determinare la nascita di una “metropoli”».
«Utilizzeremo la rete – ha detto ancora Costantini -. Nel sito completamente rinnovato www.pescaramontesilvanospoltore.it è scaricabile lo studio sul progetto di fusione, redatto dal Prof. Daniele Angiolelli, docente di programmazione e controllo nelle Pubbliche Amministrazioni e sono disponibili tutte le informazioni essenziali. E’ inoltre possibile manifestare la propria disponibilità a partecipare ai lavori del comitato per il si e mettersi in contatto per organizzare (o partecipare) ad iniziative».
Tre sono i punti fondamentali, come ha spiegato il presidente del Comitato, per i quali votare si al Referendum.
«Voto si perché con la fusione dei tre Comuni posso tagliare oltre 100 poltrone di politici e burocrati e mettere fuori gioco una parte consistente di quelli che sino ad oggi, anche solo per giustificare la propria esistenza in vita (ed i propri emolumenti), hanno reso “medioevale” il livello di funzionamento della pubblica amministrazione, mettendosi di traverso ad ogni possibile e significativa iniziativa di sviluppo economico del territorio.
Voto si perché con la fusione dei tre Comuni posso recuperare, in soli 10 anni, 150 milioni di euro da destinare agli investimenti, all’occupazione o all’abbattimento delle tasse; una somma gigantesca che, se aperta a forme di compartecipazione del “privato”, può generare un volano finanziario formidabile, sul quale ricostruire il futuro della Nuova Pescara.
Voto si perché con la fusione dei tre Comuni posso far nascere una grande metropoli del medio adriatico e creare le condizioni per rendere il nostro sistema territoriale nuovamente competitivo e capace di attrarre gli investimenti pubblici e privati che da tempo hanno abbandonato Pescara, a vantaggio di Bari e di Ancona».
«Quest’ultimo punto – ha specificato Costantini – anche se non apprezzabile in termini strettamente numerici e/o matematici, rappresenta forse l’aspetto più importante. Abbiamo bisogno di trasformare questo evento in un’operazione di marketing territoriale. Dobbiamo far capire ai potenziali investitori pubblici e privati che abbiamo le infrastrutture, ma anche la capacità di rimetterci in gioco e di ripensare i nostri modelli organizzativi, nell’ottica di una sempre crescente semplificazione. Dobbiamo però crederci, perché se non dimostriamo noi, con le nostre scelte, di credere nel futuro del nostro territorio, non si capisce perché dovrebbe crederci potenziali investitori».
«E’ una grande opportunità di partecipazione democratica – conclude – ma anche di recupero di quella credibilità che fino ad oggi ci è mancata ed ha fatto si che tutti gli investimenti che prima guardavano anche Pescara, si spostassero tutti ad Ancona e Bari. Per questo #diventiamoGrandi».
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