G8: “Si doveva battere il ferro caldo”
L’Aquila – Il ferro va battuto quando è caldo, per poterlo forgiare e dargli delle forme. A freddo, si ottiene poco. Analogamente, era durante il G8 e cogliendo al volo emozioni di quei momenti che si doveva ottenere un risultato meno parolaio a favore dei terremotati. Ora sarà ben più difficile. “Non riesco a credere che di fronte all’ondata emotiva suscitata a livello mondiale dal terremoto e la grande volontà da parte di tutti di rendersi utili, la nostra diplomazia non sia riuscita dopo il G8 a chiudere accordi con gli altri paesi. Le opportunità di un simile evento dovevano essere percorse a caldo, e non limitarsi alle enunciazioni. Se non lo si è fatto, il territorio si aspetta che si faccia ora”. Commenta così la presidente della Provincia Stefania Pezzopane le notizie sul flop delle adozioni internazionali dei 45 monumenti da salvare presentati ai grandi della terra in occasione del G8 a l’Aquila.
La Pezzopane chiede al Governo se non sia il caso a questo punto di rivedere l’ immagine che è stata data di quel che resta del terribile terremoto, ossia un territorio felice, dove tutto è stato prontamente risolto e i cittadini già tutti alloggiati in comode case. Un messaggio che secondo la presidente sta purtroppo provocando gravi conseguenze. Infatti non solo la lista dei monumenti da salvare ha trovato pochissimi volenterosi, ma le istituzioni già notano un drastico rallentamento di tutte le donazioni e un interesse che va scemando.
La presidente della Provincia fa quindi appello al Governo, ed in particolare al Presidente del Consiglio, al Ministro degli Esteri e alle ambasciate italiane nel mondo perché sia rafforzata l’azione diplomatica almeno verso i paesi che si erano mostrati disponibili. Questo va fatto secondo la rappresentante della Provincia con progetti alla mano e precise proposte.
La Pezzopane chiede inoltre un atto di coraggio al Governo, affinché avvii un’operazione verità sulle reali condizioni e necessità delle zone distrutte dal sisma che ancora oggi sono alle prese con numerosi problemi, non tutti coperti dalle risorse necessarie.
La presidente rileva un palese difetto di fondo nella gestione della comunicazione mediatica sul sisma che giova più all’immagine del Governo che alla causa dei terremotati.
“Non può che farci piacere – conclude Stefania Pezzopane – che il New York Times abbia riconosciuto al nostro Premier e quindi all’intero Paese efficienza nel caso specifico del progetto C.A.S.E. . Anche perché l’Italia ha bisogno di credibilità ed autorevolezza per negoziare aiuti sulle zone del terremoto.
Ora però il Governo deve riattivare i contatti con i grandi del mondo, senza nascondere la situazione reale e deve farlo nel nostro interesse. Altrimenti a nulla è valso portare il G8 in questa terra se non a risparmiare brutte figure per i ritardi dei lavori alla Maddalena”.
(Nella foto: 8 luglio, Michelle Obama e i corazzieri)
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