Il mondo produttivo e gli sgravi fiscali
L’Aquila – Le organizzazioni AGCI – ANCE – CASARTIGIANI – CIA – CLAAI – CNA – CONFINDUSTRIA COLDIRETTI – CONFAPI – CONFAGRICOLTURA – CONFARTIGIANATO CONFCOMMERCIO – CONFCOOPERATIVE – CONFESERCENTI-LEGACOOP impugnano la penna e scrivono al presidente della Regione, Chiodi: “Egregio Presidente, facciamo seguito alla nostra lettera dell’11 giugno scorso per sottoporre nuovamente alla Sua attenzione la nota questione relativa al c.d. “decreto Mastella” del 05/08/1994 e al successivo decreto Ministeriale del 24 dicembre 1997, che determinarono, per il periodo fine 1994-1996, l’esclusione dell’Abruzzo dagli sgravi contributivi previsti per le regioni meridionali.
Nel merito, gli Organi giudiziari amministrativi competenti, in seguito ad una lunga vertenza, hanno dato più volte riconoscimento alle ragioni sostenute dal mondo imprenditoriale.
E’ utile, inoltre, ricordare sinteticamente, di seguito, quanto già espresso nelle nostre precedenti comunicazioni trasmesse, peraltro, anche alle massime Istituzioni nazionali. Il decreto Mastella escluse ingiustificatamente l’Abruzzo dal beneficio degli sgravi contributivi previsto per le regioni meridionali – prima ancora che la stessa Commissione europea ridisegnasse la geografia delle regioni in ritardo di sviluppo, escludendo l’Abruzzo dalle regioni dell’Obiettivo 1- sulla base di una unica motivazione (superamento della media europea del 75% del PIL pro capite) insufficiente, secondo noi, e secondo ben due sentenze del Consiglio di Stato, a legittimare la fine degli sgravi e, conseguentemente, un danno per le Imprese e per lo sviluppo dell’intero territorio.
La nostra regione, infatti, porta ancora evidenti i segni negativi di quell’esclusione in molti settori e molti territori.
La questione si è riaperta con il decreto 15 luglio 2008 con cui il commissario ad acta, nominato dal Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, ha stabilito, senza valide connessioni logiche e giuridiche con le precedenti sentenze emanate dagli organi giudiziari interessati, che lo sgravio in questione va riconosciuto solo per il periodo di paga fino al 30 novembre 1994.
In questi giorni, la forte riproposizione del problema è collegata al fatto che molte imprese abruzzesi continuano a segnalare la richiesta da parte dell’INPS di procedere al recupero coattivo degli sgravi in questione senza neanche prevedere, peraltro, un preavviso bonario per la riscossione.
Inoltre, l’INPS, contravvenendo a quanto stabilito dal comma 754 Legge n° 296 del 27.12.2006 (Legge finanziaria 2007), considera tali imprese morose ai fini del rilascio del Documento Unico di Regolarità Contributiva (D.U.R.C.), determinando di fatto il blocco della loro attività. Si ribadisce, al riguardo, che il problema si pone quindi unicamente in termini di opportunità e di sensibilità politica, considerando la situazione di grande difficoltà congiunturale che sta investendo da anni il sistema imprenditoriale abruzzese, a cui si aggiungono, con tutta la loro drammaticità, le negative conseguenze dirette e indotte che il sisma del 6 aprile scorso sta causando a buona parte del territorio regionale.
Il recupero delle somme degli sgravi contributivi di cui ai Decreti richiamati, equivarrebbe, infatti, al colpo di grazia nei confronti dell’economia regionale, determinando ripercussioni pericolose sul tessuto produttivo e civile abruzzese, fino a comprometterne la stessa stabilità.
In ragione di quanto sopra detto, si chiede nuovamente, pertanto, di intervenire con urgenza nei confronti del Governo ai fini della sospensione -in tutto il territorio regionale- del recupero delle somme e di adoperarsi, anche in sede comunitaria, per una ragionevole ed equa soluzione al problema che, accogliendo le richieste delle imprese abruzzesi, ponga finalmente fine all’ormai gravosa vicenda. Si chiede, inoltre, di sollecitare la direzione regionale dell’INPS al rilascio del DURC, in accoglimento delle disposizioni di cui alla Legge Finanziaria 2007 sopra citata”.
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