Gabrielli in visita nel cratere


Fossa – (Foto: Gabrielli e la sede dell’ufficio ricostruzione a Fossa) – Franco Gabrielli, capo della Protezione civile e a suo tempo prefetto a L’Aquila nel periodo del terremoto, anno 2009, ha visitato questa mattina gli uffici per la ricostruzione, che hanno sede per i 55 comuni minori del cratere a Fossa, in una apposita struttura. Gabrielli, in presenza degli operatori dell’ufficio (guidato da Paolo Esposito), ha avuto parole di apprezzamento e di incoraggiamento per tutti, in particolare per i sindaci, ai quali ha detto: “Vedrete, ce la farete con le vostre forze, perchè se il territorio risponde bene e opera bene, è una prova di capacità che facilita tutte le operazioni”. Le schede parametriche, di recente istituite, sembrano funzionare bene e aprire le porte a soluzioni e interventi meno difficili e lunghi. C’è un problema, tuttavia, che rallenta e scoraggia molti: delle risorse per i comuni del cratere, ne sono state realmente assegnate e rese disponibili solo una minima parte. Un milione e mezzo, a fronte di 138 milioni preventivati. Difficile andare avanti, con tutta la buona volontà. Ma Gabrielli pare ottimista anche su questo aspetto.
I sindaci e la gente aspettano. Da cinque anni.
“Ho sempre detto che di fronte al dolore della gente che ha perduto dei familiari, delle persone care, c’e’ solo l’atteggiamento del rispetto per cui non ho mai interpretato questo loro ricercare la verita’, ricercare delle risposte, con l’accanimento. Conosco troppo bene alcune di queste persone per poter dire che si tratta di tante componenti ma sicuramente non di accanimento, non di vendetta”. Lo ha detto il capo Dipartimento della protezione civile, Franco Gabrielli, risponendo a chi tra i giornalisti aveva chiesto un suo commento sull’indagine avocata dalla Procura generale, nella quale l’ex numero “uno” dello stesso Dipartimento, Guido Bertolaso, e’ indagato per omicidio colposo.
“E’ vera anche un’altra cosa – ha aggiunto – le responsabilita’ sono un po’ piu’ complesse che non quelle che magari un’inchiesta giudiziaria come quella aquilana vuol in qualche modo stabilire. Ecco io credo che ci siano responsabilita’ piu’ diffuse, ci siano responsabilita’ sistemiche, ci siano responsabilita’ che attengono principalmente a chi negli anni ha governato il territorio. Mi piacerebbe sottolineare una cosa perche’ possa essere di insegnamento ad altri territori: le persone sono morte perche’ sono collassate alcune abitazioni e sono collassate alcune abitazioni come le perizie giudiziarie stabiliscono, non sono state costruite a regola d’arte o sono state indebolite con interventi successivi; quindi il tema per me e’ questo, all’Aquila ma soprattutto per l’intero Paese.
Il problema non e’ quello di avvisare o non avvisare se ci sara’ un terremoto, rassicurare o preoccupare se ci sara’ un evento sismico, ma e’ quello di mettere in sicurezza gli edifici di questo Paese. Io ho sempre detto – ha aggiunto Gabrielli – che la mia principale preoccupazione all’esito di queste inchieste e’ che si perda di vista il tema principale e la cosa che piu’ dissento dalla sentenza dell’Aquila e’ il passaggio nel quale il giudice sostiene che la messa in sicurezza delle abitazioni e’ un’affermazione ovvia quanto inutile. Quella credo che sia la cosa sulla quale bisogna prendere le distanze, ma le distanze abissali. Poi le responsabilita’ verranno accertate, ma affermazioni di questo genere le trovo una cosa paradossale e soprattutto un’ un’affermazione che ha dal mio punto di vista, che ho la responsabilita’ della protezione civile per quanto riguarda l’ indirizzo del coordinamento a livello nazionale, quella che puo’ dare l’insegnamento peggiore. Invece la messa in sicurezza degli edifici non solo non e’ ovvia, perche’ purtroppo nel nostro Paese non gli si da’ peso, ma soprattutto e’ assolutamente utile e necessaria”.
MIC – prima concessione di contributo
Il 12 marzo 2014 è stato concesso il primo contributo determinato attraverso il Modello Integrato dei Comuni del Cratere (MIC). L’istruttoria è stata completata dall’Ufficio Territoriale per la Ricostruzione di Bussi sul Tirino in collaborazione con l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere.
L’intervento si riferisce ad un progetto di riparazione e miglioramento sismico di un aggregato situato a Civitella Casanova, ricadente all’interno della zona perimetrata del Piano di Ricostruzione, ed incluso nell’elenco delle priorità individuate dal Comune. Il progetto dell’aggregato, composto in prevalenza da abitazioni principali, ha tenuto conto, nella definizione del contributo concesso, anche degli incrementi previsti dal MIC, in particolare di quelli relativi alla conservazione degli elementi di pregio e alle difficoltà di cantierizzazione.
A meno di un mese dall’entrata in vigore del modello MIC, l’UTR di Bussi sul Tirino, guidato dal coordinatore dell’area omogenea Lanfranco Chiola e dal responsabile dell’ufficio Angelo Melchiorre, con l’approvazione di questo progetto restituisce un importante segnale di accelerazione del processo di ricostruzione nei centri storici dei Comuni del Cratere.
Nelle prossime settimane, anche gli altri Uffici Territoriali, di concerto con l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere, approveranno i progetti presentati secondo il modello MIC nel rispetto delle priorità definite dai Comuni.


13 Marzo 2014

Categoria : Cronaca
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