L’aragosta? A Bolzano fanno di più


Un assessore abruzzese si gusta l’aragosta (202 euro di conto al ristorante pugliese, come rivela Il Fatto)? Ma cosa volete che sia. A Bolzano i politici locali fanno assai di più, sotto il profilo delle scelte: prendono gadget erotici e li mettono in conto alla Provincia autonoma. L’aragosta sarà anche afrodisiaca, ma il gadget erotico lo è di più. E costa anche meno: 65 euro di denaro pubblico altoatesino.
Ecco, ora siamo in pace con noi stessi. Tra Bolzano e l’Abruzzo ci sono tante differenze, tutte a favore della città nordica. Ora ne spunta una in più. Qui alla Regione mettono in conto un cibo esotico e magari anche un soggiorno termale costoso. Lì sono grossolani, comperano giochini porno-sadomaso: che caduta di stile! E’ chiaro, vinciamo noi.
L’unico filo che unisce l’Abruzzo a Bolzano è, più che rosso, da vergognarsi con rossore: in ambedue i casi, il conto lo paga il cittadino. Se i signori (modo di dire) di cui si rivelano i gusti gastronomici ed erotici amano le aragoste e i gadget lussuriosi, niente di male. Facciano pure. Solo che dovrebbero pagarseli di tasca propria. Quando sborsano soldi propri, non importa se consumano frittura mista surgelata, ostriche con champagne, si divertono con variazioni di gusto sessuale, o altro. Ma, a quanto sembra, le cose stanno nel solito modo. Cioè molto, molto male. Povera Italia dalle Alpi a Lampedusa… Chi oserà dire, ormai, che non esiste l’unità nazionale?



12 Marzo 2014

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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