D’Alfonso: “Ora secondo tempo”
Pescara – “Comincia il secondo tempo di questa mobilitazione democratica e lo useremo per entrare nel dettaglio della impostazione programmatica”, per cui nel giorno del voto “si sapra’ chi e cosa si vota e perche’”. Luciano D’Alfonso, candidato alla presidenza della Regione Abruzzo per il centrosinistra, uscito vincitore dalle primarie di ieri, annuncia che in vista del voto i cittadini lo vedranno “ancora in giro”, dopo aver percorso in queste settimane “diecimila chilometri di democrazia”, aver “incontrato 300 collettivita’” ed essersi “confrontato con portatori di progetti, di dolore e di interessi legittimi”, riempiendo “cento pagine di appunti” e rilevando “circa cento nominativi di persone” disposte ad accompagnarlo”. In campagna elettorale “dichiareremo guerra ai problemi dell’Abruzzo”, annuncia, e assicura di stare “sul pezzo delle questioni non affrontate in questi anni, come il dissesto idrogeologico o la qualita’ delle acque dei fiumi, che sono i grandi abbandonati”. Tra le questioni di cui occuparsi “le incompiute, come gli edifici per la formazione e l’attivita’ universitaria e scolastica, il trasporto su ferro, la specializzazione dell’aeroporto rispetto alle rotte e alle funzioni, e l’insediamento di una authority portuale, il collegamento del sistema della gomma con gli altri sistemi di mobilita’, l’infrastrutturazione del territorio”. Per la sanita’ pensa alla necessita’ di un “aumento della capacita di organizzazione” e sostiene che “deve essere liberata dalla signoria della politica”. Sta gia’ preparando, poi, “un incontro con i presidenti delle Regioni vicine, vale a dire Marche, Molise, Lazio e Umbria, per ragionare in termini di alleanza territoriale” e punta a portare qui il presidente della Croazia. Un messaggio, su richiesta dei giornalisti, anche agli avversari. “Non mi sono mai cimentato dei miei avversari, osserva, e mi auguro che si stabiliscano in condizione di competizione attiva. Non ho preso un appunto su chi sia il mio avversario. Io inseguo le questioni che non vanno in Abruzzo e non so quanto queste questioni siano oggetto di inseguimento altrui”. D’Alfonso si sofferma anche sulla possibile squadra di governo che lo affianchera’ se eletto. “Non saremo un incubatore di esterofilia. Sara’ una squadra che peschera’ nel mondo di chi ha gia’ prodotto risultati ma prima devo vedere l’esito elettorale. Non perderemo un solo giorno, assicura, rispetto allo stabilimento della squadra di governo”.
LA QUESTIONE MORALE – “In Abruzzo c’e’ una questione morale, riferita alla condotta di alcuni”. Luciano D’Alfonso, uscito vincitore dalle primarie del centrosinistra di ieri per la scelta del candidato presidente della Regione, parla della questione morale in questa regione come di “una questione individuale” legata alla “condotta degli eletti”. Guardando al futuro e immaginandosi gia’ presidente della Regione annuncia che “come amministratore devo prevedere dei meccanismi che evitano il ripetersi” di quanto accaduto, “ad esempio per i rimborsi spese” che sono al centro di una indagine della Procura di Pescara non ancora conclusa. “Ci doteremo di un arricchimento normativo”, annuncia. Per quanto riguarda la sua esperienza sul fronte della questione morale, D’Alfonso ricorda che nei suoi confronti sono arrivate, “fino ad oggi, 53 assoluzioni”, ed e’ certo che il suo “operato sara’ validato anche dagli ulteriori gradi di giudizio”. “Ho collezionato solo assoluzioni, dice oggi D’Alfonso, e per questo non saprei che fare, mentre per i pronunciamenti di secondo grado e’ questione di tempo. Non esiste un diritto di prevalenza di un cittadino che si candida, altrimenti sarebbe una giustizia a due velocita’”. In merito ai motivi per cui e’ stato “destinatario di accertamento penale” il candidato alla presidenza della Regione commenta che non se lo aspettava “ma i miei denuncianti evidentemente ci hanno lavorato sopra” e non crede “di poter evitare accertamenti penali in futuro. Io mi occupo di fronteggiare i problemi dell’economia e della societa’”, sottolinea, e nei confronti degli altri non ha “mai presentato denunce”.
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