Protesta agricoltori, altri trattori a Roma
Ofena – Scrive Dino Rossi del Cospa: “Domani altri agricoltori con i loro trattori partiranno per raggiungere il presidio accampato alle porte di Roma. Questa associazione è stata contattata ulteriormente ieri sera da altri trecento agricoltori del Fucino pronti a marciare se necessario verso la capitale se entro breve non ci saranno risposte concrete da parte del Ministro dell’Agricoltura o da parte del Governo. A questi si aggiungeranno altri cinquanta trattori dell’Abruzzo interno, in particolare di Ofena, Capestrano, Navelli, Collepietro, Bussi, Popoli, L’Aquila terremotata, …, ed in questo modo se il Ministro continua ancora ad ascoltare le associazioni di categoria, le quali rappresentano soltanto i loro impiegati, Roma e le strade limitrofe verranno riempite per un totale di circa mille trattori.
Ci chiediamo: quanti altri trattori dobbiamo portare a Roma affinché qualcuno ci dia ascolto?
Noi siamo pronti con ogni mezzo a far valere le nostre ragioni e se si dovessero riempire le strade di mezzi agricoli, se ci dovessero essere scontri con le forze dell’ordine, se ci dovessero essere ulteriori disagi per i romani, e se ci dovessero essere feriti o arresti di persone innocenti solo per difendere il loro pane, il tutto è dovuto al soffocamento delle testate dei giornali e delle televisioni ma soprattutto dal Ministro, al quale sembra stiano a cuore soltanto gli agricoltori del nord, e dal Governo, i quali fino ad oggi non hanno dato risposte concrete.
Sempre ieri sono stato contattato da un referente leghista dell’Abruzzo, Sebastiano Croce, il quale mi ha riferito di aver parlato con il Ministro, informandomi che non ci sono i fondi per le nostre richieste, e la mia risposta è stata secca e chiara “prendeteli da dove stanno e metteteli dove non ci sono”; questo è riferito alle miriadi di carrozzoni politici come i Parchi i quali fino ad oggi non hanno dato nessun beneficio né alle fauna protetta ( tanto è vero che i camosci in Abruzzo stanno morendo non si sa di quale malattia) né all’ambiente, visto che da regione verde d’Europa è diventata regione nera d’Europa a causa delle su indicate istituzioni, in compenso però crea danni alla zootecnia ed all’agricoltura per l’incapacità e la noncuranza delle aree protette con ulteriori spese a carico dei contribuenti. Che non ci venissero a raccontare favole perché non siamo ragazzini ma agricoltori incazzati neri disposti a tutto, anche a sacrificare la nostra stessa vita per dare alle nostre famiglie un futuro più dignitoso; siamo stufi di produrre a prezzi stracciati per le grandi catene di distribuzione le quali di giorno in giorno stanno affossando l’economia italiana. Che il Ministro Tremonti non ci venga a raccontare frottole dicendo che tutto va bene, perché lo sanno tutti che non va bene nulla, lo sanno gli italiani, poiché noi non siamo fessi e non ci vuole molto per capire che chi muove il volano dell’economia è l’agricoltura, quindi se non si da la giusta spinta, l’economia italiana rimarrà in un totale stallo”.
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