Che non sia solo retorica


La festa della donna italiana è la più sentita tra le tante (ma non tantissime) che si celebrano nel mondo occidentale. Altrove è una data, un giorno simbolico, qui è una festa di ridondanze ma soprattutto di retorica. Siamo maestri nel produrre quella merce di plastica che è la retorica nazionale. A tutti i livelli. Parole diverse le ha dette il presidente Napolitano: “Quello delle pari opportunità non è un tema superato”. Meglio rilevare i problemi che limitarsi a replicare le solite banalità. Meglio puntare l’obiettivo sulle cose, che sbrodolarsi nell’ovvietà.
No, le pari opportunità non sono una meta raggiunta. Costituiscono un problema capace di arrestare persino il Parlamento impegnato nell’affrontare le malattie italiane. Quello di trovare tante donne e tanti uomini, in numero uguale, nei posti chiave alti o meno alti, è un obiettivo ancora molto lontano. Anche, diciamolo, perchè spesso le donne si sottraggono, specie nelle realtà più appartate o arretrate. Siamo nel 2014 e spesso sentiamo le stesse cose che si dicevano nel 1994 o prima. Invece della retorica vacua e fasulla, sarebbe il caso di cambiare davvero il paese, usando strumenti più efficaci. Tutto qui. La festa della donna? E’ tutti i giorni. Ma non è una festa di sorrisi e gentilezze. E’ un rituale di cui, spesso, si impadronisce la politica.



08 Marzo 2014

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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