Droga, cinque arresti L’Aquila-Napoli
L’Aquila – DECINE GLI INDAGATI, COINVOLTO UN AVVOCATO – (Foto: la droga sequestrata in un’operazione di polizia) - Operazione antidroga, decine di indagati, arresti. Scoperchiata una ben oliata organizzazione che godeva di protezioni a complicità , e trovava spazio e vita in aree commerciali negozi e locali, nei quali avvenivano gli scambi e le consegne, giovandosi della folla e della confusione ambientale. Molte persone nell’indagine dovranno rispondere di favoreggiamento, un reato che indica appunto protezioni e complicità .
Le indagini duravano dal 2012.
Le ordinanze di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione antidroga L’Aquila-Napoli riguardano cinque persone. Si tratta di Salvatore Mauriello, campano residente a L’Aquila, titolare della Ditta Sial – Servizi igiene ambientale L’Aquila – totalmente estranea ai fatti – (custodia in carcere), Antonio Romano, arrestato a Napoli (custodia in carcere), mentre ai domiciliari sono finiti Giuseppe Giuliani, titolare del noto bar ‘Florida’ in piazza Duomo a L’Aquila e Angelo Naindenel, meccanico napoletano. Una quinta persona risulta latitante. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal gip del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta del titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Fabio Picuti.
L’indagine conta in tutto 22 indagati, ed è stata condotta dai carabinieri dell’Aquila e di Napoli. A curarne il trasferimento della droga fino in Abruzzo erano tre soggetti, tutti di origine campana, ma ben radicati nell’ambiente aquilano; due di loro ritenuti gravitanti nell’area del clan camorristico “Vinella-Grassi”, operante a Napoli nel quartiere 167. Risultano invece indagati, in stato di liberta’, per “detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente” M.P. 34enne, C.P. 40enne, B.S. 39enne, E.V. 30enne E.S. 53enne, O.E. 26enne, tutti della provincia di Napoli, ad eccezione dell’ultimo, che e’ aquilano.
Sottoposto ad obbligo di firma R.D.G. avvocato 43enne del Foro dell’Aquila che, avendo offerto ai militari del denaro per essere “sfilato” dall’indagine, in luogo di una semplice segnalazione alla prefettura, dovra’ rispondere del ben piu’ grave reato di “istigazione alla corruzione” poiche’ aveva tentato di offrire ai militari 5 mila euro per ottenere la distruzione del verbale. Altre 10 persone risultano indagate per “favoreggiamento personale”. In tutto 22 soggetti, a vario titolo sottoposti ad indagini, che nel corso dell’operazione scattata alle prime luci dell’alba sono stati tutti sottoposti, contestualmente alla notifica dei provvedimenti, a perquisizione domiciliare. Il gruppo – hanno accertato le indagini – gestiva l’intera filiera dell’illecito commercio, a partire dall’acquisto nei centri di Somma Vesuviana e Sant’Anastasia, fino alla vendita al dettaglio dello stupefacente, del tipo cocaina ed hashish, curandone, il trasporto, la detenzione e la manipolazione.
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