Tares, attacco violento e ritardato: “Celso Cioni certe volte somiglia al sindaco Marino…”
L’Aquila – IN PROGRAMMA INCONTRO CON CONFCOMMERCIO – (di LELIO DE SANTIS, assessore alle finanze) – Il Direttore di Confcommercio, Celso Cioni, ha superato ogni limite di critica legittima e giustificata, attaccando il Sindaco, Massimo Cialente, e minacciando di “occupare il Comune e di mettere a ferro e fuoco la città ” per l’applicazione della nuova TARES, al posto della TARSU, che avrebbe penalizzato diverse categorie di commercianti.
Lo stimato amico Celso Cioni, per un momento mi è sembrato il Sindaco Marino quando ha minacciato il blocco della città per avere i fondi necessari per Roma, contro il Governo appena insediatosi… Poi però tutto si è risolto con le buone maniere e con un po’ di rigore.
La disponibilità mia e quella dell’Amministrazione Comunale è totale nei confronti delle categorie commerciali in difficoltà, se ci saranno margini e discrezionalità di azione da parte del Comune per l’anno 2014.
La passione e la determinazione che Cioni profonde nella sua attività sono note ed apprezzate, ma la pur giusta pretesta deve tener conto delle norme nazionali, a cui le decisioni comunali devono conformarsi. Come certamente noto anche ai rappresentanti della Confcommercio, l’art. 14 del Decreto Legge 201/2011, convertito con modificazioni con Legge n. 214/2011 ha istituito, in sostituzione della TARSU e con decorrenza dal 1 gennaio 2013, la TARES (Tributo comunale sui Rifiuti e Servizi).
In tal senso, con apposite deliberazioni del 28 giugno 2013, il Consiglio Comunale, nel recepire la suddetta normativa, ha provveduto ad approvare l’istituzione del Tributo e le relative tariffe per la stessa annualità 2013.
Secondo quanto specificamente previsto dalla normativa in argomento, le tariffe risultano distinte in due categorie, utenze domestiche ed utenze non domestiche. Per le utenze domestiche, concernenti l’abitazione di residenza o di domicilio provvisorio post-sisma del contribuente, l’importo del tributo risulta parametrato alla superficie dell’immobile dichiarata ed al numero dei relativi occupanti, come risultanti dall’anagrafe comunale. Per le utenze non domestiche, l’importo del tributo risulta invece commisurato alla quantità ed alla qualità dei rifiuti prodotti per unità di superficie, nonché all’uso e alla tipologia dell’attività svolta e ciò in ossequio al principio, che ha ispirato la norma, “chi più inquina più paga”.
Rispetto a tali disposizioni nazionali, il margine di manovra in capo agli Enti Locali, che con il gettito TARES debbono comunque assicurare l’integrale copertura dei costi del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, appare molto assottigliato, come peraltro già riferito ai rappresentanti di Confcommercio in un incontro recentemente tenutosi in Comune, in occasione del quale si era comunque prevista la fissazione di una ulteriore riunione, finalizzata a discutere della questione con riferimento alle tariffe per l’anno 2014, attualmente in fase di definizione.
L’incontro più ampio sul piano tecnico e politico, convocato dall’Assessore delegato, è stato rinviato alla prossima settimana solo per l’indisponibilità dello stesso Assessore, influenzato.
L’ Amministrazione Comunale è da sempre attenta alle fasce più deboli, agli artigiani, ai commercianti, ma il quadro normativo tributario confuso e penalizzante dei livelli locali ha bisogno di risposte forti ed unitarie e non di guerre fra poveri.
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