Attenti alla furia della gente
Politici, autorità e istituzioni non sottovalutino la rabbia della gente. Non quella dei grandi centri, dove prevalgono altri fenomeni sociali, allarmanti ma ormai consueti, spiegabili con la crisi, la disperazione, la solitudine, l’inerzia dell’apparato chiacchierone e improduttivo. Quando non disonesto e rapace. Parliamo di quella emersa a Pizzoferrato, minuscola e pulita comunità , dove la gente ha rincorso per ore i ladri, e per fortuna loro non li ha presi, ma costretti ad una vergognosa fuga nei boschi e nelle campagne. Se i ladri fossero caduti nelle mani dei cittadini, facile immaginare cosa sarebbe successo.
Anche in altri paesi si parla di vigilanza privata, di pattuglie notturne, di vigilantes armati di bastoni. Per appoggiarsi durante il cammino, naturalmente. Ma anche bastoni che possono diventare contundenti. Lo Stato a suo tempo ha risposto chiudendo le caserme dei carabinieri, insieme con poste e altri uffici, e oggi si accinge a tagliare presidi di polizia e dotazioni di sicurezza.
Evidentemente a Roma e nella politica in genere c’è gente totalmente avulsa dalla realtà e, secondo il vizio della politica italiana, distante dagli umori del popolo, ignara quando non capace di rendersi conto. Oppure gente semplicemente cretina.
Il popolo è fatto di persone, in maggioranza, buone e inclini alla sopportazione, remissive, consapevoli di trovarsi in un paese che invece bisognerebbe lasciare, perché divenuto invivibile. Ma ad un certo punto, sono i semplici, i mansueti a infuriarsi e a insorgere. Nel modo più spontaneo e genuino possibile, perché non sobillati da torvi figuri politicanti. Sta accadendo. Troppi furti, troppa assenza dello Stato, troppa tolleranza, troppa mosceria. Sono parole e atteggiamenti pericolosi, non vorremmo metterli in luce, ma non si può far finta di nulla. Attenti tutti all’ira dei mansueti, alla ribellione di chi non sa più a quale santo votarsi. Un disfacimento così profondo del tessuto sociale allarmerebbe chiunque. Se non allarma, è perché non c’è più nessuno da nessuna parte a ricevere il messaggio. Il marconista pigia il suo tasto da molto tempo. Nessun segno di vita dall’altra parte.
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