Fotografie di Max Mandel
Chieti – La realtà può essere molte cose nello stesso momento. Basta saperla guardare con il giusto senso di meraviglia. Sembra essere l’insegnamento delle fotografie che Max Mandel (Milano, 1959) propone a Chieti nella Bottega d’Arte, nella sala espositiva della Camera di Commercio (corso Marrucino, 148), dal 7 marzo al 7 aprile 2014.
E’ una mostra dal duplice titolo, L’altra metà del lavoro / Appunti di viaggio perché composta di due percorsi differenti eppure complementari. La prima parte raccoglie la ricerca del fotografo sul lavoro femminile, con una serie di intensi ritratti in bianco e nero, in cui lo sguardo fugge un approccio retorico per cercare l’umanità più autentica dietro il ruolo o la mansione. Persone, quindi, prima che professioni. Si va da Eleonora e Chiara, giovani musiciste, a Patrizia, parrucchiera; da Valdina, anziana contadina, a Laura, biologa; da Alfia, benzinaia, a Sara, addetta di ambasciata a Kabul. Fino a Carla, Francesca, Roberta, Alessandra, disoccupate. L’ambiente, gli strumenti e il prodotto del lavoro (o la sua assenza) non sono solo il contesto ma, come nelle tele rinascimentali, contribuiscono a costruire il senso profondo del ritratto.
Non c'è ancora nessun commento.