Villa Pini, assemblea e proteste eclatanti
Chieti – Oggi a L’Aquila incontro con il prefetto Gabrielli, e potrebbe esserci anche il gruppo Angelini, ma le speranze di uscire dalla drammatica situazione dei 1.600 derelitti dipendenti di Villa Pini in Abruzzo e Molise, sono davvero esigue. La situazione è talmente difficile che è impensabile se ne possa venir fuori dignitosamente e utilmente per i lavoratori in tempi brevi. Chiedono e attendono gli stipendi da sette mesi: si è accumulata una somma enorme che cresce ogni giorno.
Durante un’assemblea a Chieti, questa mattina, i lavoratori (alcuni dei quali si sono accampati sui tetti degli edifici sanitari Angelini sia a Chieti che ad Avezzano) hanno deciso di attuare forme di protesta eclatanti, e fuori dall’Abruzzo: si recheranno a Roma presso i palazzi delle sedi istituzionali, per far sentire urlando la loro voce. Spesso in Italia gridare a perdifiato è il solo modo per avere ascolto, impegni, promesse ma soprattutto soluzioni dei problemi,. Il caso Villa Pini è ormai il più grave della recente storia abruzzese: centinaia e centinaia di famiglie sul lastrico, senza un euro, e da sette mesi. Un vulnus sociale gravissimo, dal quale si deve venir fuori se si vuole
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